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30 dicembre 2010

PUNTI GUI PER LA CRESCITA PERSONALE

L'essere umano è detto l'"Unione tra il Cielo e la Terra".
Con il termine cielo è inteso, anche, come qualcosa di più grande enormemente vasto, l'energia dell'universo, chiamata Yuanqi, nel corpo umano il cielo è rappresentato dalla testa, in particolare dal cervello, il petto invece è "l'altare del cielo", ed è il luogo dove di stabilisce il dialogo tra l'uomo e il cielo (tra l'infinito ed il finito).
La terra è intesa come l'aspetto materiale dell'esistenza, l'energia vitale da cui ogni istante attingiamo, radicando i piedi nel suolo come fanno le piante, nutrendoci.
L'emanazione della Yuanqi nel corpo viene definita come "Ling", l'anima individuale", il nutrimento dal cielo per l'uomo, e grazie a questo nutrimento l'anima può incarnarsi per compiere la propria missione in questa terra;
Ling non deve confondersi come parte della yuanqi ma come la sua emanazione; ogni individuo è il suo riflesso.
Ling per radicarsi e rendersi finito ha bisogno di un corpo qualcosa di materiale che viene detto "Jing" che rappresenta l'energia vitale dell'individuo l'essenza, che rappresenta quel campo energetico che attira a sè, rendendo una forma (Ling) a ciò che non ha forma (yuanqi).
Jing è la nostra carne, le nostre ossa, la forma fisica, la nostra carica energetica.
Il Jing è l'aspetto materiale dell'energia e l'aspetto energetico della materia che consente la vita (Sheng).
Quindi: quando la yuanqi viene attirata per dare origine ad una nuova vita diventa Ling (anima individuale) la quale per incarnarsi ha bisogno di un corpo (Jing)per svolgere il suo compito, la sua strada da percorrere (Tao=via), tappe che siamo invitati a percorrere rappresentano il nostro curriculum, che vanno a radicarsi nel cuore (Shen).
Il destino è l'offerta di determinati strumenti per la nostra evoluzione incluso il corpo e il mondo in cui siamo nati;
La modalità di utilizzo di questi strumenti non è predefinita; abbiamo alcune probabilità di comportamento ed il fatto di seguirne alcune che altre ha a che fare con le nostre scelte, con il mondo in cui scegliamo di muoverci rispetto agli eventi che la vita ci offre.
Per compiere il nostro destino dobbiamo quindi partire dal nostro corpo e dal mondo circostante, che costituisce il materiale di base, osservandolo per quello che è e non per quello che noi vorremmo che fosse, accettando ciò che il nostro giudizio chiama negatività.
Coltivando la capacità di lasciare andare, anche il proprio senso di disperazione ed impotenza, per iniziare a percepire che noi siamo qui per crescere grazie alla nostra incarnazione alla nostra forma, al nostro corpo e nonostante ciò che i nostri limiti sono gli stessi che ci consentono di trascendere i limiti.
Perchè nel momento che accettiamo i nostri limiti e quelli di chi ci circonda, questi iniziano a cambiare.
Accettiamo la forma il corpo e la nostra natura terrestre e la trasformiamo, così che la nostra forma limitata possa diventare strumento per collegarci con l'infinito scoprendo che non è fuori da qualche parte ma dentro di noi e il mondo e gli altri semplicemente ci fanno da specchio affinchè possiamo scoprire in noi ciò che c'è sempre stato.
Riconosciamo la condizione di sofferenza del mondo e quindi di noi stessi, ma no come qualcosa in cui abbandonarsi, ma come qualcosa su cui lavorare non fuggendo dal nostro destino ma utilizzandolo per la nostra evoluzione.
Per aprirsi verso l'infinito l'anima (Ling) deve far ritorno alla sua condizione originale "Yuanqi" dopo aver usato la forma fisica per la propria crescita spirituale.
I Punti GUI tradizionalmente venivano usati per trattare persone che risultavano possedute, che in termini occidentali possiamo definire affette da gravi nevrosi con perdite di identità.
Ma secondo la Medicina Taoista (Maestro J. Chong Yuen) sono anche e soprattutto dei punti di lavoro personale per il processo di crescita spirituale.
Nella tradizione alchemica sono considerati come una sorta di entità viventi e vanno quindi contattati, compresi e utilizzati come tali.
Questi punti vengono dalla tradizione di Sun Si Miao (alchimista, medico, esorcista e studioso del VI-VII secolo d.C.);
come alchimista era interessato alla redenzione dello spirito dalla materia ed il lavoro sui punti Gui va visto com il processo di lavoro su di sè per la crescita spirituale.
Come dicevamo l'essere umano e detto "l'unione tra il Cielo e la Terra".
La natura del cielo è di essere leggero, Yang quindi di salire verso su, mentre la natura della Terra è di essere pesante, Yin e quindi scendere.

Nella "possessione" di fatto siamo posseduti da noi stessi dall'aspetto di noi che non riesce a elevarsi e a trascendere, ma si muove verso l'oscuro, verso ciò che è denso e ci invischia;


quindi trattare i punti gui vuol dire lavorare per eliminare qualcosa che è troppo yin, troppo materiale e ci impedisce di espanderci.

Nel trattamento delle turbe psichiche (o possessioni) i punti Gui vengono usati sempre in triadi, MAI tutti assieme;

Nel trattare i punti Gui per la crescita personale, la progressione di essi può essere letta come una progressione della redenzione della propria Anima dai limiti della materia;
Ottenendo, cosi, le trascendenza del proprio sè che si apre verso l'infinito.
L'anima (LING) fa ritorno alla condizione originale di yuanqi dopo aver "usato" la forma fisica materiale per il proprio percorso di crescita spirituale.

(continua)

24 dicembre 2010

I TRE LIVELLI DELL'ESISTENZA

Per il Taoismo l'esistenza si può dividere in tre livelli: Sopravvivenza - Interrelazione - differenzazione.

Nel primo livello "la sopravvivenza", riguardano alcune funzioni base, che sono anche il prerequisito affinchè si possa parlare di vita: respirare, digerire (che riguarda tutta la sua funzione mangiare, bere assimilare evacuare) e riprodursi.

Il respiro è la prima funzione che si attiva con la nascita.

Rinnovare il proprio respiro vuol dire rinnovare l'intenzione a vivere, ad esso ed al polmone che lo governa è associato l'aspetto individuale dell'anima (PO) che è quello che vuol vivere, che vuole ina forma in cui incarnarsi e radicarsi.

L'altro bisogno è il cibo e l'acqua, il nutrirsi, la capacità di prendere dal mondo esterno, trasformarlo, elaborarlo affinchè diventi qualcosa di nutrienete ed eliminare (evacuare) ciò che non serve,  per finire la riproduzione.

Il secondo livello riguarda l'interrelazione ovvero il relazionarci con chi ci sta intorno, ad interagire, di muoverci nel mondo per conoscerlo.

Questo è il livello dello scambio dell'incontro ma inevitabilmente anche dello scontro; è il livello in cui il conflitto si manifesta, perchè muovendoci nel mondo scopriamo cose che ci piacciono e cose che non ci piacciono, scopriamo cosa vogliamo e cosa no, e che spesso non otteniamo quello che desideriamo, ovvero facciamo esperienza del mondo, adattandoci ad esso o lo adattiamo alle nostre esigenze.

In questo livello non c'è solo l'Io che si afferma volendo esistere, ma l'Io che si rapporta con altri Io, stabilendo relazioni significative con loro.

Il livello di sopravvivenza ci consente di attingere dalle risorse fisiche ed energetiche per relazionarci con il mondo; con il secondo livello la relazione ha avuto luogo e si è creata l'esperienza; con il terzo livello questa esperienza viene elaborata, valutata e considerata.

Questa elaborazione non è solo un processo mentale ma anche un atto di consapevolezza che in MTC è il risultato di più aspetti che coinvolgono le strutture dell'individuo a tutti i livelli.

Attraverso l'esperienza abbiamo imparato qualcosa e questo ci ha cambiato, rendendoci una persona diversa;

questo non avviene sempre perchè l'esperienza deve essere consapevole ed a volte quando non lo siamo, l'esperienza tende a ripetersi, anche se in modo diverso e modalità diverse, tendono a riprodurre gli stessi schemi comportamentali.

Quindi, è quando comprendiamo qualcosa non solo mentalmente ma anche a livello cellulare, la vita ci prospetterà altre esperienze, perchè abbiamo compiuto una delle tappe del nostro curriculum che ci era stato prospettato e che abbiamo accettato di vivere.

A livello fisico questi livelli sono collocati ed associati:

- il primo "la sopravvivenza" nella parte bassa del tronco, dan tien inferiore;

- il secondo "la relazione", nel torace, dan tien medio;

- il terzo "la differenziazione, nella testa, dan tien superiore.

Questi tre centri fisici sono anche sede di tre aspetti specifici dell'individuo, che lo guidano e lo sostengono nel proprio percorso, chiamati "i Tre Tesori" : "Jing", "Qi", "Shen".

17 dicembre 2010

Il qigong per preservare e recuperare la salute

La pratica regolare del qigong conduce a un buono stato di salute e alla prevenzione delle malattie.

Per comprendere come e perché questo possa accadere è utile precisare cosa si intende per salute, nell'ottica della Medicina Cinese.

Salute è presenza di vigore e di gioia di vivere

L'assenza di malattia non equivale a essere in salute. I Cinesi ricorrono all'espressione Jian Kang per indicare uno stato in cui non solo vi è un'assenza, quella della malattia, del dolore o della stanchezza, ma vi è anche una presenza, quella  del vigore e della gioia di vivere.
Lo stato di salute - fisica, mentale e spirituale - di un individuo è la risultante di molteplici fattori, tra i quali particolare rilievo hanno:

la corretta formazione quotidiana dell' energia vitale, a partire dagli alimenti ingeriti e dall’aria respirata;

l'equilibrio dinamico tra le componenti yin e yang dell'energia;

la buona circolazione delle stesse in tutto il corpo;

la loro appropriata utilizzazione da parte dei vari organi e tessuti corporei;

ultima, ma non meno importante, l’armonizzarsi dell’individuo nel suo insieme di corpo-mente-spirito con il proprio mondo interiore e con quello esterno, sociale e naturale, in cui vive.

Zhengqi è il termine usato per indicare 'l'energia corretta', normalmente formata e utilizzata, che assicura il benessere dell'individuo e la sua capacità di opporre resistenza ad ogni tipo di noxa patogena, interna o esterna, indicata con il nome di xie qi, letteralmente traducibile come 'energia perversa'.
La rottura dell'equilibrio fisiologico e/o fisiologico - ambientale è il punto di partenza di tutte le malattie.

Il qigong per rimanere in salute

Come può il qigong intervenire su tutto questo? Come può essere uno strumento di autoterapia?

Sul piano della prevenzione, più di ogni altra cosa è importante il conseguimento dello stato di calma  (jing) del Cuore e di una condizione di stabilità/centratura (ding): essi favoriscono, attraverso l'utilizzo equilibrato dell'energia vitale, l'attività efficace delle difese immunitarie e, per ciò, una migliore resistenza alle malattie.
Lo stato di rujing – che letteralmente significa 'entrare in stato di quiete' - viene  descritto come "una condizione in cui la mente è completamente a riposo e il corpo è totalmente rilassato".  Rimandiamo a 'Le Tre Regolazioni' per approfondirne l'importanza del raggiungimento di questo stato nella pratica del qigong e nella vita quotidiana.

Quando la mente è silenziosa, il Cuore è calmo e, in queste condizioni, è possibile sperimentare il presente come pura consapevolezza, senza il fardello psicologico del passato o del futuro. Tutta l'attenzione è rivolta alla vita che si manifesta nel momento, alle sensazioni affioranti, alla conoscenza attuale di ciò che è vivo nel nostro corpo interiore. Questo abitare attivamente il nostro soma (corpo) è ciò che  permette all’energia di fluire senza ostacoli e di svolgere le sue attività fisiologiche nel modo migliore.

Il qigong agisce come uno strumento di autoregolazione energetica dei meccanismi interni di resistenza agli agenti patogeni e di adattamento all'ambiente.
Il suo potere in senso preventivo e terapeutico è tanto più grande quanto maggiore è la capacità del praticante di essere presente (consapevole) allo stato della propria  energia e alle sue manifestazioni e di condurla là dove serve; ciò vale nella pratica di ogni forma di qigong, sia statica che dinamica.

14 dicembre 2010

Il potere curativo del riso integrale

Il potere curativo del riso integrale


ScienceDaily (June 14, 2010). In un nuovo studio I ricercatori della Harvard School of Public Health hanno scoperto che mangiare cinque o più porzioni di riso bianco (raffinato) alla settimana si associa ad un aumento del rischio di ammalare di diabete di tipo 2. Viceversa il rischio di incorrere in questa malattia si riduce se si consuma riso integrale.

Questo studio pubblicato sul giornale online Archives of Internal Medicine è il primo che mette a confronto gli effetti del consumo dei due tipi di riso in relazione al diabete.

È noto che il riso integrale ha un più elevato contenuto di fibra, minerali, vitamine  e fitochimici, e in genere non determina un elevato aumento dello zucchero circolante nel sangue dopo il pasto. Il processo di brillatura e di raffinazione del riso integrale rimuove la maggior parte di minerali e vitamine oltre che la fibra, che è necessaria per rallentare il passaggio del glucosio (zucchero) nel sangue.

I ricercatori, guidati dal Prof. Sun, hanno condotto lo studio su 157,463 donne e 39,765 uomini. I partecipanti  risposero a questionari sulla dieta, lo stile di vita e le condizioni di salute, che venivano ricompilati ogni quattro anni. Nel corso dello studio durato 22 anni, i ricercatori individuarono l'insorgenza di diabete di tipo 2 in 5,500 casi.  Osservarono anche che i consumatori di riso bianco mostravano di avere  una predisposizione  familiare per il diabete.  L’effetto protettivo del riso integrale  nei confronti del diabete fu dimostrato anche dall'uso di  altri cereali integrali.

I risultati dello studio sono un invito implicito a consumare  cereali integrali al posto di quelli raffinati, ovviamente meglio se derivanti da agricoltura biologica o biodinamica.

19 novembre 2010

Cintura Nera in Qi Gong? Non Proprio

Tratto da una Nota del Libro “L’Arte e la Scienza del Qi Gong” di Kenneth S. Cohen, Erga Edizioni.

Quali sono allora i gradi, i livelli di apprendimento del qigong?

Vorrei qui ringraziare il mio amico e maestro di qigong, Paul Gallagher, ed il suo maestro, T. T. Liang, per aver ideato questa ingegnosa gerarchia.

Livello 1: Grande Esperto

Dopo un certo numero di mesi di qigong, gli allievi provano talmente tanti miglioramenti a livello sia fisico che mentale che c’e il rischio che si montino la testa. Sanno poco ma credono di aver già imparato tanto: un atteggiamento comprensibile e perdonabile; dopo tutto la nostra società dice cosi poco delle enormi capacita a portata dell’uomo.

Gli allievi, a questo punto, non hanno ancora realizzato di aver soltanto compiuto i primi passi, che c’e ancora cosi tanto da imparare.

Livello 2: Salame

L’allievo ha finalmente imparato le prime tecniche di qigong: può così praticare da solo e farsi vedere da amici e parenti; se sono ignoranti sul qigong almeno quanto lui, rimarranno affascinati dal carattere esoterico della novità, e diranno cose del tipo ”incredibile! Probabilmente sta usando il 15% delle capacita del suo cervello, anziché il 10 come le persone comuni!"

Non c’e nulla di cui vantarsi, sei ancora un Salame!

Livello 3: Testa Vuota

La Testa Vuota capisce: "Ho ancora molto da imparare".

Come Socrate, ora sa di non sapere, e si imbarazza pensando alle arie che si dava prima.

C’è un famoso detto cinese al riguardo: "Per quanto a lungo riesca a vivere e per quanto io studi, ci saranno sempre nuove cose da imparare". Scoprire le profondità della filosofia e della pratica del qigong eccita e allo stesso tempo fa acquisire più calma; man mano che vi avvicinate alla salute ed alla sapienza perfette, esse recedono sempre più in lontananza.

Se credete di esservi non ci siete; ma se realizzate di non essere mai arrivati, allora avete capito!

Livello 4: Nulla di Particolare

A livello fisico, lo scopo del qigong ai comprendere la tecnica ed i principi.

Sul lato spirituale, l’obiettivo è invece di coltivare un pro fondo senso di appartenenza all’universo, l’unione con il Soffio della Vita (”il Qi Originario del Cielo e della Terra").

Il qigong non e nulla di speciale, e allo stesso tempo e qualcosa di molto speciale.

Esisto, respiro. Cosa può esserci di più naturale e allo stesso tempo più denso di significato?

Il qigong ai una via, un Tao, per comprendere il mistero e la bellezza che si nascondono nel quotidiano.

Purtroppo in Cina il qigong e ancora oggi considerato come una disciplina che conferisce poteri particolari. Maghi e "maestri di qigong" fanno dimostrazioni in cui piegano sbarre d’acciaio premendole contro la gola, rompono blocchi di pietra con la testa, spingono oggetti senza toccarli.

Ne ho conosciuto uno che si vantava di poter allontanare le nuvole, ma solo "nelle giuste condizioni", condizioni che si presentavano una volta su cento tentativi circa.

Questi sono solo degli show, che sviano l’attenzione dal vero scopo del qigong: arricchire la nostra vita.

Cosa c’e di più magico di riuscire a guarire una ferita o una malattia?

Il nostro corpo resta sempre il mistero più grande di tutti.

Un grande esperto di religione cinese, John Blofeld, disse:

”Certo, il qigong allena certi poteri: invisibilità — essere in una folla e non farsi notare; Viaggio Astrale — comprendere che il vero Io e ovunque; Levitazione — sapersi prendere alla leggera"?

Siamo quindi passati da Grande Esperto a Salame, a Testa Vuota, fino a Nulla di Particolare.

Alla fine, la complessità del qigong si tramuta in un mezzo per recuperare semplicità ed innocenza. Prendiamo maggiore coscienza delle domande che la vita ci pone, ma cessiamo di ritenere l’intelletto capace di dare tutte le risposte.

Il mio amico Paul Gallagher rimase affascinato da alcune delle storie che gli avevo raccontato su maestri di qigong che avevano sviluppato la capacità di resistere a pugni e a calci senza venirne feriti.

Quando chiese di questi poteri al suo insegnante, il maestro Liang, questi lo guardo con uno sguardo serio e penetrante, e disse: "Sì, Paul, se ne hai uno, ne hai molti". Ripeté: "Se ne hai uno, ne hai molti. Cos’e?"

Paul riflette a lungo su questa domanda, che sicuramente celava l’essenza dei poteri del qi.

Probabilmente il maestro Liang si riferiva all’uno e ai mille, all’unita nella diversità, alla complessità dei meridiani, all’unita del dan tian.

O era forse un’altra la risposta alla sua domanda?

Disse quindi "Non so rispondere, maestro. Cos’e?"

E il maestro rispose: "Scarafaggi, sono gli scarafaggi. Non farti troppe domande, Paul; allenati".

27 ottobre 2010

I TRE LIVELLI


Per il Taoismo l'esistenza si può dividere in tre livelli: Sopravvivenza - Interrelazione - differenzazione.

Nel primo livello "la sopravvivenza", riguardano alcune funzioni base, che sono anche il prerequisito affinchè si possa parlare di vita: respirare, digerire (che riguarda tutta la sua funzione mangiare, bere assimilare evacuare) e riprodursi.

Il respiro è la prima funzione che si attiva con la nascita.

Rinnovare il proprio respiro vuol dire rinnovare l'intenzione a vivere, ad esso ed al polmone che lo governa è associato l'aspetto individuale dell'anima (PO) che è quello che vuol vivere, che vuole ina forma in cui incarnarsi e radicarsi.

L'altro bisogno è il cibo e l'acqua, il nutrirsi, la capacità di prendere dal mondo esterno, trasformarlo, elaborarlo affinchè diventi qualcosa di nutrienete ed eliminare (evacuare) ciò che non serve.

E per finire la riproduzione.

Il secondo livello riguarda l'interrelazione ovvero il relazionarci con chi ci sta intorno, ad interagire, di muoverci nel mondo per conoscerlo.

Questo è il livello dello scambio dell'incontro ma inevitabilmente anche dello scontro; è il livello in cui il conflitto si manifesta, perchè muovendoci nel mondo scopriamo cose che ci piacciono e cose che non ci piacciono, scopriamo cosa vogliamo e cosa no, e che spesso non otteniamo quello che desideriamo, ovvero facciamo esperienza del mondo, adattandoci ad esso o lo adattiamo alle nostre esigenze.

In questo livello non c'è solo l'Io che si afferma volendo esistere, ma l'Io che si rapporta con altri Io, stabilendo relazioni significative con loro.

Il livello di sopravvivenza ci consente di attingere dalle risorse fisiche ed energetiche per relazionarci con il mondo; con il secondo livello la relazione ha avuto luogo e si è creata l'esperienza; con il terzo livello questa esperienza viene elaborata, valutata e considerata.

Questa elaborazione non è solo un processo mentale ma anche un atto di consapevolezza che in MTC è il risultato di più aspetti che coinvolgono le strutture dell'individuo a tutti i livelli.

Attraverso l'esperienza abbiamo imparato qualcosa e questo ci ha cambiato, rendendoci una persona diversa;

questo non avviene sempre perchè l'esperienza deve essere consapevole ed a volte quando non lo siamo, l'esperienza tende a ripetersi, anche se in modo diverso e modalità diverse, tendono a riprodurre gli stessi schemi comportamentali.

Quindi, è quando comprendiamo qualcosa non solo mentalmente ma anche a livello cellulare, la vita ci prospetterà altre esperienze, perchè abbiamo compiuto una delle tappe del nostro curriculum che ci era stato prospettato e che abbiamo accettato di vivere.

A livello fisico questi livelli sono collocati ed associati:

- il primo "la sopravvivenza" nella parte bassa del tronco, dan tien inferiore;

- il secondo "la relazione", nel torace, dan tien medio;

- il terzo "la differenziazione, nella testa, dan tien superiore.

Questi tre centri fisici sono anche sede di tre aspetti specifici dell'individuo, che lo guidano e lo sostengono nel proprio percorso, chiamati "i Tre Tesori" : "Jing", "Qi", "Shen".

tra zhineng e Tai chi chuan

Il secondo livello del zhineng qigong riguarda principalmente lo sviluppo del qi interno (Hunyuan interno).


Il professore Pang Ming ha messo a punto una serie di esercizi i quali servono a sciogliere e rafforzare i legamenti e le giunture di tutto il corpo.

Questi esercizi servono anche e soprattutto per muovere il qi interno dal centro alle zone periferiche del corpo aiutando a liberare le stasi di qi e sciogliere le conjtratture.

Sono degli esercizi che servono ad unire la mente al corpo permettendo al qi di dirigersi nelle varie zone o parti del corpo.

Tutto questo può essere raggiunto anche con il tai chi chuan.

Il Tai chi chuan anche se nasce come arte marziale "interna" consiste principalmente nell'esecuzione di una serie di movimenti lenti e circolari che ricordano una danza silenziosa, mimando una la lotta con un avversario immaginario.

Il termine interno significa che l'attenzione (mente) è dentro il corpo ed i movimenti avvengono mediante il fluire del qi che dal centro arriva nelle zone periferiche.

Attraverso la pratica di questa disciplina si raggiunge il rilassamento mentale e si favorisce la concentrazione. Ottenendo un miglioramento della mobilità articolare (i tendini si allungano e si distendono).

Il Tai Chi Chuan, con i suoi movimenti morbidi e armoniosi, contribuisce a rendere più flessibili le articolazioni, eliminando blocchi cronici, rendendo più scorrevole e libero il flusso energetico.

Se il lavoro del "primo livello" è stato fatto bene, il corpo è pieno di qi e si è in grado di farlo muovere dove si vuole e di conseguenza la pratica del tai chi cambia notevolmente;

il qi scorre liberamente nei meridiani, nelle articolazioni, nelle giunture, nei tendini ovvero in tutto il corpo, permettendo un benessere psicofisico e, nel caso, una facile e rapida guarigione.

Infatti durante la visualizzazione che accompagna il movimento l'attenzione si concentra sul Dantien che accoglie la sfera di energia che viene fatta veicolare attraverso i percorsi dei meridiani:

I tre canali yin del piede che partono dai lati ungueali dell'alluce (fegato e Milza) e sotto il cuscinetto plantare (Rene) risalgono lungo la parte laterale interna di bambe, cosce per giungere all'addome ed al torace dove si incontrano con i tre meridiani della mano (Polmone, Ministro del Cuore e Cuore), per riscendere lungo le braccia passando dalla zona palmare per terminare all'apice del pollice, medio e mignolo.

Dall'indice, anulare e mignolo (lato ulnare) partono i tre meridiani yang della mano (Grosso intestino, Triplice riscaldatore e Intestino tenue) i quali percorrendo la zona dorsale delle mani salgono il lato esterno delle braccia giungendo alla testa.

Dalla testa lungo la superficie posteriore percorrendo la zona dorsale, delle cosce delle gambe per terminare al 2°, 3°, 4° e 5° dita del piede (Stomaco, Vescica Biliare e Vescica.

Il flusso di enrgia circola anche attraverso gli 8 meridiani curiosi.

Quando l'energia circolante è in eccesso viene raccolta nei meridiani curiosi per essere attinta in caso di deficit (Ren Mai, Du Mai, Chong Mai, Dai Mai, Yangqiaomai, Yinqiaomai, Yangweimai e Yinweimai) e se abbiamo praticato bene con il Zhineng Qigong i meridiani curiosi saranno pieni e liberi.

Questa circolazione energetica nel taichi avviene in particolare portando l'attenzione internamente durante i movimenti.

Ecco un esempio di cosa succede a livello energetico praticando il taichi stile yang 8 forme:

1. qishi: Forma d’avvio.

- Il qi sale nello yinqiaomai (meridiano straordinario, percorso simile a quello del canale del rene), il qi del meridiano del fegato sale ed entra nel polmone, il qi del meridiano della della milza entra nel cuore, il qi del meridiano del rene entra nel pericardio. Il qi dei tre meridiani yang delle mani arriva alla testa.

2. zuoyou yema fenzong: Dividere la criniera del cavallo selvaggio a sx e dx.

- Il qi circola in tutto il corpo, nel torace e nell'addome e fino alla estremità degli arti.

3. baihe liangchi: l bianco airone dispiega le sue ali.

- Il qi si espande nel dantian.

4. zuoyou louxi aobu: Spazzolare il ginocchio con passo contrario a sx e dx.

- Dallo zhongjiao (riscaldatore mediano) il qi circola in tutto il corpo.

5. danbian: Frusta singola.

- Il qi circola fino alle mani, viene attivato soprattutto il canale di intestino tenue.

6. yunshou: Mani come le nuvole.

- Il qi circola liberamente nei canali delle braccia fino alle mani, e dall'interno del corpo all'esterno.

7. you lanquewei: Afferrare la coda del passero a dx.

- In peng il qi circola nei canali yinqiaomai e yangqiaomai (percorso simile a quello del canale della vescica) della gamba avanzata, e nei canali di yinweimai (percorso simile a quello dei canali di rene e di milza) e yangweimai (percorso simile a quello del canale della vescica biliare) della gamba arretrata.

In lu il qi circola dalle mani al dantian e di nuovo alle mani.

In ji il qi circola nei canali yin e yang delle braccia fino alle mani.

In an nella gamba flessa la gamba circola yangqiaomai, nella gamba su cui arriva il peso lo yangweimai.

8. shoushi: Forma di chiusura.

Il qi viene raccolto all'interno e in basso.





da evidenziare, anche, che gli esercizi comprendono:

- flessioni dinamiche del tronco e degli arti, (le flessioni stimolano le correnti energetiche Yin nei meridiani);

- estensioni dinamiche del tronco e degli arti (le estensioni stimolano le correnti Yang);

- stiramenti muscoli tendinei (agiscono sulla fisiologia dei meridiani Tendino-muscolari, vettori della wei-qi immuno difensiva):

- torsioni del busto (stimolano daimai).

Si prende coscienza del corpo percependo ogni istante l'esatta posizione del corpo e delle stremità nello spazio.

si avverte anche l'esatto grado di movimenti passivi ed attivi e della tensione della muscolatura del corpo.

Il risultato finale è che si ha anche un potenziamento del jing(corpo fisico) in cui il qi si manifesta rivitalizzando tutte le facoltà turbate.

Grazie alla postura (Yin) ed il movimento mirato (yang) si raggiunge un equilibrio che ci permette di affrontare la vita in modo positivo ed equilibrato.

16 settembre 2010

Le nove grandi caratteristiche del zhineng qigong

Le nove grandi caratteristiche indicano i punti che differenziano il zhineng qigong dagli altri sistemi di pratica.


  1. Un apparato teorico particolare: la teoria degli insiemi hunyuan. Essa comprende la teoria dello hunyuanqi, la teoria degli insiemi, lo hunyuanqi dell'uomo, la teoria della consapevolezza (yishi), la teoria del daode, la teoria del miglioramento dei processi vitali, il trattamento medico hunyuan ed altri argomenti.
  2. Un proprio sistema di pratiche. Queste includono tre tipi di esercizi: dinamici, statici e il movimento spontaneo. Ogni tipologia di esercizio deve attraversare le tre fasi di hunyuan esterno, interno e mediano dal livello iniziale a quello più elevato. Il zhineng qigong si divide in tre stadi e 6 livelli di pratica. Nel primo livello c'è pengqiguanding fa che appartiene allo stadio dello hunyuan esterno. Il secondo livello, xingshenzhuang, allena lo hunyuan di mente e corpo. Il terzo livello, wuyuanzhuang, allena lo hunyuanqi vero degli organi interni. Il secondo e il terzo livello appartengono allo stadio dello hunyuan interno. Il quarto livello allena lo hunyuanqi del canale centrale; il quinto livello allena lo hunyuanqi della linea centrale e nel sesto livello si fa ritorno all'origine (anche detto completa fusione nella fonte primeva). I livelli quarto, quinto e sesto appartengono alla fase dello hunyuan mediano. I sei livelli di pratica sono stati tutti formulati secondo le diverse attività vitali. Esiste inoltre sanxin bing zhanzhuang che è un metodo di base dell'intero sistema di esercizi, con la caratteristica di traghettare da un livello all'altro.
  3. Il zhineng qigong raccoglie i punti di forza degli altri sistemi. Il zhineng qigong ha raccolto l'essenza dei metodi delle scuole confuciana, buddhista, daoista, medica, marziale, popolare e di numerose altre scuole trasformando la loro organica struttura in un sistema completo.
  4. Una nuova serie di metodi di insegnamento: le tre trasmissioni (con il cuore/mente, con la parola e con il corpo). La trasmissione col cuore/mente indica essenzialmente la composizione del campo. La trasmissione con la parola indica i principi di insegnamento del qigong. La trasmissione col corpo è l'assumere una postura. Le tre trasmissioni permettono alle persone con diversi livelli di salute e diverse capacità di ricezione di ottenere dei risultati.
  5. Nell'utilizzo della consapevolezza non ricerchiamo quiete e vuoto; e nemmeno muoviamo il pensiero come nel tipo di esercizi della circolazione celeste, ma chiediamo solamente di usare la coscienza in modo attivo per raccogliere la psiche nei movimenti del corpo.
  6. Attraverso il metodo di regolazione del flusso di qi per mezzo del qi, in modo sicuro e affidabile non pratichiamo in modo pericoloso. Questo include la conduzione del qi per mezzo del pensiero, la conduzione del qi per mezzo del corpo e la conduzione del qi per mezzo dei suoni.
  7. Il zhineng qigong appartiene ai sistemi aperti. Forma, qi e mente devono rimanere aperti in modo che il qi interno del corpo e il qi del mondo naturale rimangano in connessione. Questo permette ancor meglio di raccogliere lo hunyuanqi del mondo naturale. L'allenamento combinato di hunyuan esterno ed interno permette di vedere chiaramente i risultati nella cura delle malattie e nell'efficacia degli esercizi.
  8. Lo hunyuan esterno del zhineng qigong è lo hunyuanqi del mondo naturale. Il processo di emissione del qi esterno non è altro che il processo di allenamento delle abilità con cui si regola lo hunyuanqi del mondo naturale. Così facendo non si reca danno al proprio qi del dantian.
  9. Chiare reazioni alla pratica. Include le reazioni alle malattie, le reazioni al riversamento di qi nel punto malato e le reazioni alla pratica.


tratto dal blog:  http://zhinengqigongblog.blogspot.com/2010/09/le-nove-grandi-caratteristiche-del.html

04 giugno 2010

Discussione su dimagrimento e cosmesi 1 (trad. Ramon Testa)

Diventare più alti, più grassi o più magri


di Pang Ming (trascritto da Laoping)


Hunyuanqi ha così tanti impieghi, prova a pensare o a guardare qualsiasi livello; pensa a quale livello utilizzare [hunyuanqi] e il pensiero, concentrandosi in quel livello, risolverà il tuo problema. Pensa a cosa vuoi usare, in ogni caso lo hunyuanqi ha così tante applicazioni. Pensa a cosa vuoi usare e cosa ti piace usare: con questo procedi a rafforzare e ciò basterà. Perciò con questi strumenti, quando un problema appare, tu cammini verso il tuo obiettivo.


Alcune persone sono eccessivamente magre e dicono “Vorrei ingrassare un po'” e io dico “allora ingrassa”. Usa yishi per ingrassare, usa il qi per cambiare il corpo, per far diventare il corpo più bello. “Voglio diventare un po' più alto”. Allora ogni giorno continua a pensare “sono più alto, sono più alto”. Se nel cervello continuo a pensare per tutto il giorno di essere più alto, non saranno passati tre mesi che sarò diventato più alto, che avrò una statura più elevata. Ma tu non ci pensi tutto il tempo e in un giorno ci pensi solo un po' di diventare più alto e finito di pensarci non ci badi più, così non diventerai più alto. Se nel cervello c'è sempre “alto”, se c'è sempre l'idea di crescere e di diventare “alto, alto, alto”, non saranno necessari tre mesi per poter certamente diventare alti. Se pensi di diventare alto, pensa che le articolazioni si aprano, che le ossa diventino più lunghe. Se una sola articolazione si allunga, si diventa già più alti. Così se pensi di diventare più magro, diventerai magro. Pensa “magro, magro, magro”. Devi essere molto felice [quando pensi] che diventerai in quel modo e penserai sempre a diventare quello. Continuerai a pensare e lentamente potrai diventare quell'immagine.

Quindi per questa situazione non si fa altro che utilizzare yishi. Se spesso utilizzi yishi in questo modo, se usi yishi con regolarità, e fai uso di yishi nel qigong, nel cervello ci sarà sempre questo yishi e questo diverrà pensiero.

(Tratto dalla registrazione di un discorso del 1990 di Pang Ming)
sito di riferimento: http://zhinengqigongblog.blogspot.com/2010/06/discussione-su-dimagrimento-e-cosmesi-1.html

17 maggio 2010

IL QIGONG: COME AGISCE, A COSA SERVE

Il qigong può essere praticato per consolidare la salute e prevenire le malattie e, pertanto, si inserisce nel ricco filone delle “pratiche di lunga vita”.
Ma può anche essere utilizzato per trattare svariate condizioni patologiche, che vanno dalla fragilità costituzionale alle malattie tumorali; questo secondo tipo di applicazione ne fa una pratica medica, sia sotto forma di autoterapia che di trattamento erogato dal maestro di qigong, capace di emettere la sua energia per trattare la patologia dell’allievo/paziente.

Come agisce il qigong

1. Regolazione dello yin e dello yang
Nei libri di medicina si legge: “Se lo yin prende il sopravvento, lo yang deperisce; se lo yang prevale, lo yin deperisce; se prevale lo yang ci sono sintomi di calore, se prevale lo yin ci sono sintomi di freddo”.
Questa frase, così ricca di significato e di implicazioni sul piano della fisiologia, della diagnostica e della terapia, rappresenta in modo sintetico ed efficace il nucleo della medicina cinese. Senza addentrarci in sottili spiegazioni di questi principi fondamentali, ci limiteremo a dire che l’equilibrio dinamico delle due polarità yin / yang è la condizione necessaria al corretto svolgimento di ogni attività vitale; tutto ciò che altera e disturba questa relazione è causa di malattia.
Al qigong viene attribuita un’azione armonizzante rispetto allo yin e allo yang e, proprio in virtù di questo, diventa strumento di conservazione e recupero della salute.
La funzione equilibratrice avviene mediante un doppio controllo che consiste nel reprimere o disperdere ciò che è in eccesso e sostenere ciò che è debole.

2. Attivazione della circolazione nei meridiani
Se il sistema dei meridiani principali e secondari è fisiologicamente efficiente, viene garantita la libera circolazione dell’energia e del sangue. La medicina cinese considera l’organismo nel suo insieme, unione di corpo e di mente; ogni parte del Corpo, anche la più remota, è collegata da un punto di vista anatomo-funzionale con il resto, grazie alla rete di collegamento costituita dal sistema dei meridiani. Il qigong interviene su questo sistema, muove l’energia e l’aiuta a circolare dappertutto. Così energia e sangue possono raggiungere ogni tessuto; vi apportano nutrimento, garantiscono i meccanismi di termoregolazione e di difesa; inoltre, gli organi interni possono funzionare in modo efficiente e in armonia tra loro.
Quando gli esercizi arrivano ad un certo grado di perfezione, avvengono mutamenti nella circolazione di energia e sangue. Il sangue si ridistribuisce, i capillari si dilatano, migliora la microcircolazione con aumento della temperatura locale. Tutto questo si traduce nella sensazione soggettiva di benessere, leggerezza, vigore.
Il blocco della circolazione nei meridiani, d’ altra parte, si manifesta con sintomi di ristagno dell’energia e del sangue (come il dolore), disarmonia tra gli organi interni che mancano di comunicazione, disturbi della nutrizione degli organi e dei tessuti (astenia fisica e psichica, spasmi muscolari, pallore, vertigini) e indebolimento delle difese organiche.
Per sintetizzare, possiamo dire che favorire la circolazione nei meridiani è al tempo stesso lo scopo e il metodo del qigong. È scopo, perché questa è la condizione necessaria per garantire la distribuzione dell’energia vitale in tutto il corpo. E metodo perché corpo, respiro e mente vengono allenati a condurre l’energia nel modo più appropriato per impedire blocchi e ristagni, a loro volta causa di disarmonia tra lo yin e lo yang.
È, infìne, importante osservare che agopuntura, massaggio, rimedi medicinali sono interventi terapeutici che si avvalgono di forze esterne, per riequilibrare qualità e quantità dell’energia del corpo e farla circolare in modo appropriato.
Il qigong, invece, agisce come forza interna al corpo, autogestita dall’individuo stesso, che ha soltanto bisogno di apprendere come curarsi e di eseguire regolarmente gli esercizi per ritrovare o conservare la salute. Il qigong è considerato, come si è già detto, uno strumento di autoregolazione dei meccanismi interni di difesa e di adattamento all’ambiente.
È per questo uno strumento di grandissima importanza, soprattutto nel trattamento delle malattie croniche.

Che cosa cura il qigong

Da un punto di vista terapeutico, le malattie che traggono vantaggio dalla pratica di questa disciplina sono molteplici.
- Malattie dell’apparato digerente: gastrite, ulcera gastrica e duodenale, gastroptosi, stipsi cronica, tubercolosi intestinale, disturbi dispeptici, epatite cronica, cirrosi.
- Malattie del sistema cardiocircolatorio: arteriosclerosi, insufficienza coronarica, angina pectoris, ipertensione, ipotensione essenziale, morbo di Raynaud.
- Malattie del sistema nervoso: neurastenia, isteria, neurosi cardiaca, polineuriti, distrofia muscolare progressiva, sequela di apoplessia, arteriosclerosi cerebrale, emicrania.
- Malattie del sistema respiratorio: tubercolosi polmonare, bronchite cronica, asma bronchiale, enfisema, rinite allergiche.
- Malattie dell’apparato urogenitale: cistite e nefrite cronica, prostatite, impotenza e spermatorrea.
- Malattie del sistema endocrino: ipertiroidismo e diabete.
- Malattie ginecologiche: metrite, menorragia, dismenorrea, amenorrea, prolasso uterino, tossiemia gravidica.
- Malattie degli organi di senso: glaucoma, atrofia ottica, miopia, lesioni del nervo acustico, sindrome di Menière.
- Malattie cancerogene.

04 maggio 2010

Il Maestro ed il percorso personale..

(Riflessioni) di Gaetano C.
Un buon maestro è colui che guida l'allievo, lo sprona nel suo lavoro di comprensione, lo spinge oltre i suoi limiti, egli cerca di aprirgli la mente non di renderlo un adepto, un devoto.


Deve solo mostrarti la strada è sta all'allievo percorrerla, perchè un conto è conoscere la strada ed un conto è intrapenderla. Un buon allievo deve avere rispetto, amore e devozione verso il suo maestro e non renderlo un idolo, bisogna camminare con le proprie gambe, non dimenticare che il primo passaggio è di affidarsi con intelligenza e coscienza, sotto la migliore influenza possibile, ma nel passaggio successivo non ci sono intermediari o "guru", ma scuole in cui ognuno può diventare maestro di se stesso, in cui viene insegnato a camminare con le proprie gambe.

E' da stolti pensare che la nostra illuminazione sia realmente nelle mani di qualcosa che si produce automaticamente praticando precisi movimenti o tecniche, o che qualcuno un giorno ci toccherà sulla testa e saremo liberi.

Il percorso non è semplice per ottenerlo bisogna:



SAPERE, VOLERE, OSARE, AGIRE, TACERE, PRATICARE



SAPERE vuol dire conoscere, studiare. "La verità vi renderà liberi", tutto ciò non è dato "solo" dai libri o dagli insegnamenti verbali di "maestri", ma dalla conoscenza di se stessi.

VOLERE è volontà, è il motto degli audaci. Volere è convinzione, è pensiero condensato, è pensiero attivo, Volere è potere, Volere è il potere di sapere ciò che si vuole e farlo.

OSARE vuol dire CORAGGIO; vuole dire che é arrivato il momento di non pensarci troppo e buttarsi, é arrivato il momento di dare retta a ciò che sappiamo, è il momento di sgombrare la mente e fare il salto, andare oltre le proprie possibilità.

AGIRE vuol dire volontà in azione, vuole dire azione. Bisogna avere sempre un piano e poi agire. Ciò che é meccanico si batte solo con metodo, ma deve essere battuto; quindi agire, facendo in modo che la tecnica non sia più meccanica.

TACERE questo é la parola della saggezza. Il vero Maestro tace. Il tacere ci permette di passare inosservati, e noi, per il momento, é questo che dobbiamo fare, tacere significa anche non ascoltare il nostro "ego" il nostro "dialogo interno", perchè in silenzio riesci ad ascoltare meglio.

PRATICARE vuol dire praticare, praticare e praticare.

20 aprile 2010

aggiornamenti sul blog zhinengqigongcatania.wordpress

aggiornamenti sul blog zhinengqigongcatania.wordpress

zhan zhuang (approfondimenti)

Per i Cinesi, la posizione eretta è, fra tutte, la più importante perché è quella che consente di connettersi, sia mentalmente che fisicamente, in basso con la terra/mondo materiale e in alto con il cielo/mondo spirituale.
L’essere umano entra energeticamente in relazione, che ne sia consapevole o no, sia con la terra, attraverso i piedi ben piantati nel suolo, sia con il cielo che lo sovrasta, attraverso il vertice del capo orientato verso l’alto. È questa la premessa di una presa di responsabilità di se stessi, in qualità di esseri umani, potenzialmente destinati a trasformarsi da esseri terreni a esseri divini pienamente realizzati. Se la posizione eretta è tenuta correttamente l’energia vitale scorre liberamente dappertutto e, di conseguenza, anche la circolazione del sangue è buona: si creano in questo modo le premesse per una condizione di pieno benessere psicofisico. 

La pratica nello zhan zhuang "posizione eretta come un palo"

Esaminiamo come tenere correttamente questa postura senza sforzo. Il fondamento dello stare "in piedi, eretti come un palo" sta nel lasciare che il peso del corpo gravi in basso sugli arti inferiori e che, attraverso i piedi, si scarichi sulla terra.
I piedi sono tra loro paralleli separati da una distanza pari alla larghezza delle spalle e le caviglie flesse quanto basta per permettere al peso del corpo di distribuirsi su tutta la lunghezza e la larghezza dei piedi. Il peso del corpo nel suo insieme, è bilanciato sui due piedi.
Risalendo verso l’alto, le ginocchia saranno tenute morbide, “piegate e non piegate” e in ogni caso la perpendicolare che scende dal ginocchio in giù non deve cadere mai oltre la punta dei piedi. La distanza tra le ginocchia è determinata da un pallone immaginario, trattenuto senza sforzo: le ginocchia sono allineate con gli alluci; le anche sono morbide e l’estremità del coccige è rivolta in basso. Il baricentro del corpo cade tra i due piedi.
Ritrarre leggermente verso l’interno, subito sopra il pube, il basso ventre e ruotare il coccige in basso e in avanti.
È importante imparare a rilassare l’area inguinale, l’articolazione delle anche e la regione sacro-iliaca. Solo su questa base la regione lombare può distendersi, rimanendo tonica ed elastica al tempo stesso. Il tronco è tenuto eretto con le vertebre allineate una sull’altra, lungo un asse che unisce il punto Baihui (Du20), situato sulla sommità del capo, con Huiyin (Ren1) in basso, punto localizzato al centro del perineo (pavimento pelvico), passando per il centro di gravità del corpo (situato sotto l’ombelico e davanti alla terza vertebra sacrale), e terminante nel centro della base di appoggio, ovvero esattamente tra i due piedi.
L' asse portante del corpo passa per il centro di gravità.
La parte anteriore del corpo è rilassata e morbida a livello addominale, mentre il petto rientra leggermente a livello dello sterno, permettendo alle spalle di arrotondarsi e alle scapole di abbassarsi. In tal modo i muscoli di collo e spalle si rilassano e le braccia pendono morbide ai lati del corpo, mantenendo l’ascella vuota. La testa, sorretta dalle vertebre cervicali, punta verso il cielo, come tirata su da un filo immaginario che collega idealmente il vertice del capo (a livello del punto Baihui) con il soffitto. Le mani sono rilassate e morbide e le dita, leggermente distanziate tra di loro, puntano verso il suolo.
Alla base della pratica del qigong ci sono le cosiddette tre regolazioni di corpo, cuore/mente e respiro. Per regolazione s’intende la creazione creare a livello fisico, psico - spirituale e respiratorio delle condizioni adatte a favorire il fluire quieto e abbondante dell’energia nel praticante.
Le tre regolazioni, distinte sul piano teorico, sono nella pratica strettamente connesse, in quanto l’una favorisce l’accadere dell’altra.
Assumendo e tenendo la posizione zhan zhuang, attraverso l’aggiustamento posturale, si libera il corpo dalle tensioni muscolari e al tempo stesso si creano le condizioni favorenti del rilassamento fisico e mentale; entrambe queste condizioni agevolano la circolazione dell’energia e del sangue nei "meridiani principali" e in quelli "straordinari". Per quanto riguarda il cuore/mente, vale a dire l’aspetto psico-spirituale, il praticante porta l’energia degli organi di senso e tutta la propria consapevolezza verso l’interno al fine di rallentare l’attività mentale e raggiungere lo stato di quiete dello spirito. Ultima, ma non meno importante, è la regolazione del respiro, che segue naturalmente al conseguimento della calma della mente; essa si manifesta nella comparsa di un respiro lento, sottile, lungo e profondo. Solo la stretta combinazione e coordinazione delle tre regolazioni crea le basi di una pratica di qigong feconda e benefica. La posizione zhan zhuang è utilizzata, oltre che per la regolazione psicofisica, come posizione di partenza di molte forme di qigong e del taiji quan; in tal caso è detta qi shi "posizione d’inizio". Nella pratica delle arti marziali, a partire dalla posizione zhan zhuang, si piegano un po’ di più le anche e le ginocchia, come a sedere su uno sgabello immaginario, di diversa altezza a seconda delle capacità del praticante; questa variante è detta mabu zhan zhuang, espressione tradotta con "posizione del cavaliere".
Altre volte si ricorre alla posizione zhan zhuang per coltivare la propria energia, accrescerla e purificarla. Diventa in tal caso una pratica meditativa, che, oltre a rafforzare il corpo e abbassare la pressione arteriosa, accresce la propria capacità di rimanere presente agli eventi del proprio mondo interiore. Qui di seguito descriviamo la meditazione statica in posizione eretta, nota come "in piedi come un albero".

Posizione eretta (approfondimenti)

L'energia scorre in accordo con la posizione del corpo. Se la posizione del corpo è corretta  e non vi sono tensioni muscolari l’energia fluisce liberamente dappertutto. Il rilassamento del corpo facilita il rilassamento della mente, così come è vero il contrario. Alcuni Maestri, tra i quali Liu Dong, privilegiano, anche in termini temporali la regolazione del Cuore, perché pensano che, raggiunto lo stato di calma del Cuore, il corpo segua e si "aggiusti da solo".


Posizione eretta, verticale

Piedi in terra, testa verso il cielo. In questa posizione, più che in ogni altra si può manifestare la forza interiore del corpo, che "parte dai piedi, si sviluppa nelle gambe, si dirige alla regione sott’ombelicale (centro dell’uomo) e si espande nelle dita". Si risveglia la vitalità e la consapevolezza corporea e con essa la capacità di percezione dell’energia che anima il corpo dall’interno.

La correzione posturale in posizione eretta si fonda, secondo la tradizione, su 17 punti che qui di seguito brevemente prendiamo in esame. Ricordando, comunque, che quelle che seguono sono regole che non vanno interpretate rigidamente, ad evitare, a fronte di un corpo perfettamente impostato, di perdere in naturalezza e spontaneità. È utile conoscere quale sia la corretta posizione corporea da assumere e lasciare che essa si instauri spontaneamente, senza fatica o forzature, piano piano, nel corso di una pratica costante, consapevole e rilassata.

Correzione della postura del corpo in 17 punti

1.Eretti e piedi uniti: il peso del corpo cade sui piedi. Distribuire il peso del corpo su tutto il piede, compresa la parte anteriore, permettendo al punto KI-1 yongquan di entrare in contatto con la terra e di attingere alle sue energie.

2.Ginocchia piegate: i Maestri di qigong invitano a tenere le gambe "piegate e non piegate", vale a dire a mantenere morbida l’articolazione del ginocchio, senza rigidità, per favorire la circolazione di energia e sangue e, al tempo stesso, creare le condizioni per una corretta posizione della struttura corporea situata più in alto. Con la pratica del lavoro in piedi (zhangong) si piegano di più le anche e di conseguenza le gambe divengono forti e naturalmente si abbassa il proprio baricentro , ottenendo un migliore radicamento; badare, tuttavia, a non oltrepassare con la proiezione delle ginocchia la punta dei piedi.

3.Anche rilassate: il rilassamento delle anche è la condizione necessaria perché gli arti inferiori si possano muovere liberamente nella pratica del qigong, senza compromettere la posizione eretta della colonna. Tenere le anche morbide e spinte in basso consente anche di lasciare andare le tensioni a livello del perineo; energeticamente questo significa permettere l’apertura del punto VC- 1/huiyin dove avviene la riunione dello yin e dello yang.

4. Innalzare l’ano: questo atto viene percepito come un 'tirar su' a livello dello sfintere anale.

5. Tirare in dentro l’addome:la parete addominale, subito sopra l’osso pubico, viene leggermente tirata in dentro; in tal modo il coccige punta verso terra e il bacino è in posizione da favorire il flusso dell'energia attraverso il corpo.

6.Rilassare la vita: è il risultato dell’aver assunto una posizione corretta con le ginocchia e le anche. È, a sua volta, il punto chiave del rilassamento della muscolatura dorso – lombare, indispensabile per attivare il punto GV4/mingmen e il dantian inferiore. Va pure sottolineata l’importanza del rilassamento di questa regione in funzione della circolazione energetica nel meridiano staordinario daimai, che circonda, a livello della cintura, tutti i meridiani4 che corrono longitudinalmente lungo il tronco.

7.Rilassare la gabbia toracica: i muscoli toracici e intercostali, se rilassati permettono una buona espansione della cavità toracica e una migliore respirazione.

8.Estendere la colonna vertebrale: la colonna vertebrale deve ergersi senza tensioni in tutta la sua lunghezza; in questo modo l'energia non incontra ostacoli nel muoversi lungo il meridiano straordinario dumai, che corre lungo la colonna vertebrale. Per giungere a tanto è necessario mantenere il coccige, ossia l’estremità inferiore della colonna, in centro e nell’asse ed estendere verso l’alto la colonna vertebrale. È di aiuto visualizzare mentalmente la colonna come una struttura distesa ed eretta senza sforzo. È importante sentire che per tenere eretta la colonna non è necessario sollevare le spalle. L’azione congiunta del tirare in dentro il petto e distendere la colonna regola le attività di Cuore e Polmoni.

9.Abbassare le spalle: spingendo in basso le scapole, le spalle naturalmente discendono e la muscolatura si rilassa.

10.Abbassare i gomiti: piegare leggermente i gomiti verso l’esterno e subito abbandonarli alla forza di gravità; si avverte una sensazione di caduta e di apertura a livello delle articolazioni dei gomiti.

11.Ascelle vuote: se le spalle e i gomiti sono naturalmente rilassati, si crea uno spazio sotto le ascelle. Questo assicura il libero afflusso dell’energia agli arti superiori.

12.Rilassare i polsi: distendere le articolazioni dei polsi, della mano e delle dita permette all’energia di fluire e di espandersi dappertutto nelle estremità superiori, dove terminano i tre meridiani yang ( IC, IT, TR) e iniziano i tre meridiani yin (P, C, PC) della mano. Ricordiamo, inoltre, che nel centro del palmo è localizzato il punto PC-8/laogong, omologo di KI-1/yongquan, localizzato nella pianta del piede, e come quest’ultimo capace di assorbire ed emettere energia.

13.Sospendere il capo: il capo è tenuto eretto in centro, senza sforzo, come se fosse sospeso attraverso il punto VG-20/baihui al soffitto. In questa posizione le vertebre cervicali rimangono bene allineate e distanziate tra di loro e la muscolatura del collo e della nuca piano piano si distende e rilassa, permettendo all’energia e al sangue di fluire in alto per nutrire il cervello e gli organi di senso.

14.Tirare in dentro il mento: questo movimento permette di ottenere un ulteriore allungamento del collo e di meglio posizionare il capo eretto in centro, come sospeso. Il risultato è anche un rilassamento della muscolatura sternocleidomastoidea, che favorisce la discesa dell’aria attraverso le vie aeree superiori verso le basi polmonari.

15.Abbassare le palpebre: le palpebre superiori rilassate scendono naturalmente. Gli occhi rimangono semiaperti e lo sguardo può essere rivolto contemporaneamente verso l’interno per entrare in contatto con le sensazioni del momento e verso l’esterno, in modo soffuso, senza guardare niente di preciso.

16.Chiudere la bocca: le labbra sono vicine, ma non strette; e la mandibola è rilassata, per cui i denti sono vicini ma non serrati.

17.Toccare con la punta della lingua il palato superiore: la punta della lingua si posa con leggerezza sulla mucosa del palato superiore, dietro gli incisivi. La finalità di questa posizione è quella di creare un ponte, e perciò connettere in alto i meridiani curiosi renmai e dumai, permettendo lo scambio di yin e yang. Il risultato immediato del posare la punta della lingua sul palato superiore è quella di stimolare la produzione di saliva, che sarà tanto più abbondante, quanto più la regolazione del corpo è accompagnata da quella del Cuore e si realizza lo stato di quiete. Questa saliva, espressione della armonizzazione tra il Fuoco del Cuore e l’Acqua del Rene, che permette al primo di scendere- e si crea e percepisce lo stato di calma- e al secondo di salire – e si forma abbondante in bocca la saliva- va mentalmente condotta al dantian inferiore nel momento in cui viene deglutita. Questa saliva nutre l’energia corretta.

16 aprile 2010

FEDE, SINCERITA', SFORZO, CONCENTRAZIONE, COMPRENSIONE INTUITIVA: IL LUNGO PERCORSO PER SCONFIGGERE LE MALATTIE (1) di Li Ying in “Scienza del Zhineng Qigong”, 1997/12, pagg: 27-31.

tratto dal blog “http://zhinengqigongblog.blogspot.com/2010/04/fede-sincerita-sforzo-concentrazione_03.html ” di Ramon Testa


Recentemente mentre leggevo il secondo numero del 1997 di “Scienza del Zhineng Qigong”, ho apprezzato un articolo dal titolo “Se si vuole praticare qigong, non si deve far altro che seguire queste parole 'fede, sincerità, sforzo, concentrazione e comprensione intuitiva'”. Questo rispecchia in pieno la mia esperienza di pratica durata 10 anni.




Oggi ho 71 anni. Nel 1987 ho iniziato a praticare Zhineng Qigong e fino a oggi sono 10 anni. Se mi volgo indietro a osservare la strada percorsa, fondamentalmente non ho mai abbandonato queste cinque parole. Sebbene il cammino sia stato tortuoso, alla fine ho ottenuto i risultati.



Il motivo per cui mi sono avvicinato al Zhineng Qigong è stato la ricerca di un metodo per migliorare la salute, ma dopo il primo periodo di studio mi allenavo con lo stesso scopo di un esercizio fisico. Fondamentalmente non avevo conoscenza del qigong. Così mi sono allenato il primi cinque anni senza che le mie malattie peggiorassero, ma anche senza chiari risultati. Sebbene in questo periodo allenassi il Zhineng Qigong, non si può dire che ci credessi 信, che avessi conoscenza di cosa fosse e nemmeno capivo quali erano i suoi principi e le sue peculiarità.



A metà del 1992, i valori di pressione arteriosa che erano stati a lungo stabili, tornarono ad essere alti; e un disturbo al cuore che avevo sottovalutato iniziò a manifestarsi. Infine apparse anche un'infiammazione alle articolazioni. Sorse in me il pensiero che invece di praticare qigong, stessi allenando un metodo per far sorgere le malattie. Tuttavia non credevo con convinzione a questo pensiero e mi misi alla ricerca di un insegnante di Zhineng Qigong, iniziai a studiare i libri di Pang Ming afferrando un po' il significato di hunyuanqi, dell'utilizzo di yishi e di come usare il qi per guarire le malattie. Ricercai il significato dell'unione di mente e pratica e di come utilizzare lo hunyuanqi per guarire le mie malattie. A tal proposito decisi di non prendere alcuna medicina e solo allora capii come fede e comprensione influenzassero direttamente i risultati della pratica.



A questo punto la parola fede sembrava dovesse significare “risolvere”, anche se in realtà non avevo ancora realmente risolto. Alla luce della successiva esperienza ho poi capito che solo se si raggiunge la parola sincerità 诚, allora si può accedere alla fede.



Alla fine del 1992 lessi la rivista “Scienza del Zhineng Qigong” e studiai in particolare alcuni articoli di Pang Ming sulla teoria hunyuan, la teoria di yishi, la teoria del DaoDe 道德, la composizione del campo e altri aspetti teorici. Questa volta capii che il Zhineng Qigong sarebbe stato il compagno di tutta la mia vita e che da quel momento in poi avrei praticato con anima e corpo.



Nel 1994, dopo la pubblicazione di “Strumenti per lo studio del Zhineng Qigong”, iniziai a praticare chengbi (sostenere le braccia) e dungqianggong (accovacciata la muro). Oltre ai normali esercizi praticavo chengbi per 30 minuti e dunqianggong per 200 ripetizioni.



Nel 1995 alcune vecchie malattie ricomparvero. Questo era per me una prova d'esame e un modo per temprare la mia sincerità. Seguendo l'indicazione di Pang Ming “bu yao li ta”, senza usare medicine e con il solo uso del qigong, per sette volte riempii di abbondante qi vero la parte malata utilizzando dunqianggong. La malattia sparì. Fu proprio come Pang Ming diceva, ovvero: “l'esercizio è applicazione di tempo e sforzo per il successo”. Ebbi quindi una comprensione approfondita di cosa fosse un duro allenamento.

FEDE, SINCERITA', SFORZO, CONCENTRAZIONE, COMPRENSIONE INTUITIVA: IL LUNGO PERCORSO PER SCONFIGGERE LE MALATTIE (2) di Li Ying in “Scienza del Zhineng Qigong”, 1997/12, pagg: 27-31.

tratto dal blog "http://zhinengqigongblog.blogspot.com/2010/04/fede-sincerita-sforzo-concentrazione_03.html " di Ramon Testa
Nel 1996 aumentai il grado di allenamento degli esercizi. La mattina mi allenavo per tre ore, il pomeriggio mi accovacciavo al muro per 500 volte e alla sera sostenevo le braccia per un'ora.


Sebbene riversassi il qi nella zona malata senza sosta, durante dungqianggong sentivo una forte oppressione al petto che non mi permetteva di risalire con velocità dalla posizione accovacciata. Nonostante questo rimasi comunque saldo nella volontà di non usare medicine, ma di affidarmi alla sola pratica.



Il giorno 11 ottobre 1996 durante dungqianggong la difficoltà respiratoria scomparve. Penso che questo strano risultato fosse da attribuire a ling 灵 (comprensione intuitiva); proprio come accadde nel 1996 quando riversai per quattro volte il qi per un problema alla trachea e riuscii a controllare questo processo con dungqianggong. Di solito i sintomi cessavano solo dopo 300 accovacciate, ma altre volte non ne bastavano 1000 e in taluni casi solo dopo 2000 si otteneva un risultato. Nel dicembre del 1996 si manifestarono i sintomi dei 20 anni precedenti. All'improvviso, di notte, ebbi un accesso di tosse e mia moglie, spaventata dal ritorno di queste mie malattie croniche, mi chiese di farmi vedere da un medico. Io rimasi però fermo nel persistere nella sola pratica di qigong. Il 24 dicembre, le infiammazioni che per più di un anno mi avevano accompagnato, così come la tosse improvvisa scoppiata di notte, improvvisamente scomparvero. Anche il naso si mise a gocciolare sempre di meno. Questo era ancora una volta proprio la manifestazione di ling.



Fede e sincerità hanno a che fare con la conoscenza. Se la conoscenza aumenta e si ha un cuore fiducioso e sincero, si è in grado di allenarsi duramente per raggiungere un risultato.

L'allenamento intenso, ovvero lo sforzo è il cuore della pratica. Nel corso del processo di intenso allenamento, la capacità di persistere per un determinato periodo di tempo o di proseguire l'allenamento dopo una reazione di qi, sono tutte prove per fede e sincerità. Ogni volta che una prova viene superata, fede e sincerità vengono aumentate e rafforzate.



Allo stesso tempo se la pratica intensa non ha la garanzia di zhuan (concentrazione) 专, non è possibile raccogliere risultati positivi. Zhuan è forza di volontà, fermezza e un pensiero deciso. Al fine di mettere in pratica veramente questa parola ho qigonghizzato la mia vita: nell'andare in bicicletta, nel mangiare, nel bere, nel lavarmi il viso o nel bagnare i fiori sono sempre in unione con lo hunyuanqi. Ho regolarizzato il mio tempo di pratica: ogni matino mi alleno per 3 ore e 10 minuti. Di pomeriggio pratico dunqianggong per 2 ore e 10 minuti. La sera pratico chengbi, chenqi e damabuzhuang per 1 ora e 50 minuti. E ancora 3 ore di zishigong. Questa scaletta non subisce mai alcuna modifica.



Queste 5 parole: fede, sincerità, sforzo, concentrazione comprensione intuitiva; sono state comprese naturalmente durante il processo che mi ha portato a risolvere i miei problemi e a ottenere enormi risultati. 1) Il mio corpo ha avuto un cambiamento qualitativo. Le malattie che mi hanno afflitto per più di 10 anni sono scomparse e la mia visione della malattia è cambiata. Quando sorge una malattia non cerco un medico, ma cerco lo hunyuanqi e con un po' di pratica questa scompare; 2) Il flusso di qi all'interno del mio corpo ha avuto un grande cambiamento. Ora appena chiudo gli occhi entro in uno stato di qigong in cui posso sperimentare il controllo della mente su concentrazione e dispersione del qi; 3) Il mio livello di pratica è aumentato. Prima, in alcuni movimenti non avevo percezione del qi, mentre in altri con un grado di difficoltà elevato non ero in grado di un'esecuzione corretta. Ora ho la percezione di qi in ogni movimento e riesco ad eseguire anche gli esercizi più difficili; 4) E' migliorata la capacità nel correggere le malattie. Infine sono in grado di utilizzare lo hunyuanqi per qualche uso speciale come rimettere a posto una sveglia rotta.

24 marzo 2010

Gli effetti della sequenza

traduzione dal libro "Basic Theories and methods fo Zhineng Qigong"

1) Permette lo scambio tra il qi corpo umano e la hunyuanqi della natura, attraverso la membrana del corpo intero ed i punti di agopuntura del corpo apre tutti i punti, assicurando il corretto funzionamento di tutto il corpo ed il suo funzionamento fisiologico.


2) Con questo metodo si può acquisire molto rapidamente il qi, la capacità di sentire il Qi forte, guarendo dalle malattie in modo molto efficace.

3) La pratica di questo metodo può attivare le funzioni latenti. La sensibilità del corpo umano diventerà più sottile in modo che si può percepire più profondamente la hunyuanqi della natura: "i fiori, piante, alberi, montagne, fiumi, lago, sole, luna, stelle, vento, pioggia, tuoni e fulmini in natura.

4) Questo metodo è molto efficace per la raccolta del qi. attraverso la pratica si può molto rapidamente apprendere le tecniche di come utilizzare il Qi esterno e utilizzarlo per la guarigione. A titolo puramente esemplificativo, si possono utilizzare le informazioni del campo per la guarigione ..

25 gennaio 2010

Pengqi guanding fa - La "sequenza"

La sequenza è l'esercizio fondamentale del primo livello di pratica che ha come compito di convogliare il qi esterno all'interno. I movimenti vengono effettuati principalmente stando eretti coi piedi uniti, preceduti dalla recitazione delle otto formule. La durata media di esecuzione può variare, in genere da 15 minuti a un'ora o più. Dalla sequenza derivano altre pratiche minori come "laqi, chenqi, etc.).
Effetti della pratica:

I. Sbloccando la comunicazione fra hunyuanqi (la denominazione specifica del qi secondo Pang Ming) della natura e del corpo umano è possibile liberare tutte le membrane e i canali del corpo.

II. In questa pratica è necessario che il qi scorra velocemente e sia percepito in modo marcato.

III. Con l'allenamento di questo esercizio è possibile risvegliare certe abilità latenti e affinare la sensibilità del corpo come ad esempio la percezione nel mondo naturale di monti, fiumi, laghi, mari, sole, luna, stelle, etc.

IV. Questo è un metodo la cui efficacia procede da "raccogliere" e "concentrare" il qi. Con l'allenamento di questo metodo è possibile apprendere e utilizzare rapidamente la tecnica per trasmettere il qi esterno per guarire; così come la guarigione o la conduzione della pratica attraverso la creazione di un campo di informazioni.

I principi fondamentali dell'allenamento del metodo pengqiguandingfa sono: mente e qi unificati, conduzione del qi con la mente e l'equiparazione fra mente e qi. Il qi di cui si parla qui è sia lo hunyuanqi della natura, sia il proprio qi che s'irradia intorno al corpo e allo stesso tempo comprende anche il qi all'interno del proprio corpo. Tuttavia il primo posto è occupato dal qi esterno al corpo. (tratto da V. Marino e R. Testa, Zhineng Qigong: manuale completo di qigong, Palermo, Nuova Ipsa, 2008)

18 gennaio 2010

Il ruolo della mente attraverso le 8 formule in Pengqi guanding fa - Tang Yun

(da “Scienza del Zhineng Qigong” 1994, numero 10, pagg. 25-26)

Pengqiguandingfa richiede che il pensiero ed il qi siano uniti. Il pensiero muove direttamente il qi ancor prima del corpo (ancor prima della forma). Attraverso i movimenti di apertura/unione, guidati dalla mente, il qi interno viene emesso all’esterno ed il qi esterno viene raccolto all’interno. Grazie a ciò si stabilisce una relazione tra lo hunyuanqi dell’uomo e lo hunyuanqi della natura. Pang Ming dice chiaramente che in Pengqiguandingfa la mente e il qi sono uniti, che la mente guida il qi. Questo non fa altro che indicare l’importanza dell’utilizzo della mente in Pengqiguandingfa ma non solo, anche in tutti gli altri esercizi di Zhineng qigong. Quindi per poter raccogliere tutti i benefici, è necessario prestare attenzione all’utilizzo della mente. Di seguito diamo alcune definizioni di quello che è la prima formula:

Ding Tian Li Di il cielo, una profondità sconfinata, la distesa marina, una superficie trasparente, lo spazio azzurro, queste definizioni indicano che in questa sconfinata profondità, in mezzo a questo cielo blu sconfinato, esiste lo hunyuanqi naturale senza limiti. Questo hunyuanqi è inesauribile, sempre in movimento, senza fine. In termini tradizionali lo hunyuanqi è anche indicato come l’insieme di yin yang e delle cinque fasi, i cinque elementi. Come qualcosa che da sempre esiste da sempre esisterà ed è fondamento dell’universo. In cinese si dice: tian chang, di jiu, lungo come il cielo e vecchio come la terra. Questa è un’espressione idiomatica che serve ad esprimere qualcosa che dura da sempre e che non cambia.
Ding Tian è la prima parte della prima formula. La mente pensa uno zida che in cinese sarebbe un “se stesso grande, enorme”. La sommità della testa si unisce al cielo, i piedi sono sopra la terra, tra cielo e terra c’è solo questo sé, nient’altro; questo pensiero occupa tutta la mente. Da questo punto di partenza, dallo hunyuanqi del corpo umano, il pensiero, dalla sommità della testa, si unisce allo hunyuanqi della fonte incessante del cielo fondendosi in un intero.
La seconda parte della formula è Li Di: i piedi sulla terra. Il pensiero non si limita ai piedi appoggiati sulla terra, ma penetra accompagnando lo hunyuanqi del corpo umano al di sotto dei piedi nell’altro cielo formando con esso un intero. Quindi formare un intero, dal punto di vista pratico è formare un campo; quando con la mente unisco la mente a qualcos’altro, in questo caso il cielo, formo un intero, formo una coppia, si costituisce un insieme. In questo modo Ding Tian Li Di diventa una attività mentale capace di dare grande apertura, fa sì che la propria mente si spalanchi improvvisamente, che un cuore parziale stretto si allarghi e comprenda tutto, che un piccolo sè si fonda in un grande Sè, che il limitato si unisca all’illimitato. Questi quattro caratteri sono il compendio della tipica caratteristica di apertura del Zhineng qigong.

Per realizzare il contenuto della formula Xinsong Yichong che è la seconda, per prima cosa bisogna sapere cosa è xing, cosa è quindi la forma. Xing si traduce con forma, e con forma si intende corpo. L’essere umano è composto da Forma, Qi e Shen. Lo Shen ha il ruolo dominante, la forma è il fondamento o base, mentre il Qi sta nel mezzo. Questi tre elementi sono strettamente correlati e, insieme, formano un intero vitale. Quindi Xingsong non indica il rilassamento solo di Xing, piuttosto del rilassamento della forma attraverso Shen. In modo più accurato potremmo dire che lo Shen guida il pensiero, il pensiero comanda il qi, il qi conduce la forma a questo rilassamento dato da questo intero allineato. Dallo Shen alla forma questa formula si completa. E’ anche vero, però che questa formula si completa dalla forma allo Shen, quindi in senso inverso: il corpo, rilassandosi, induce il rilassamento dello Shen. In realtà Xing e Shen si permeano e si aiutano reciprocamente: sono un'unica cosa. Si può anche dire che Ding Tian Li Di e Xingsong Yichong procedano insieme anche se hanno un differente ordine. Solo senza dare priorità a xing e shen si può accedere a song evitando il torpore. Il torpore è generato da una condizione in cui ci si rilassa senza mantenere una mente limpida, vigile.
Il motivo per cui si dice lungo come un filo e vecchio come la terra, risiede nella loro immensità. Questo concetto contiene le diecimila cose, ma nello stesso tempo questa immensità è in continuo movimento si riproduce incessantemente, ed è inesauribile. Pang Ming dà delle definizioni che sono proprie del Tao. Nel suo testo più teorico Pang Ming paragona lo hunyuanqi all’unione di yin e yang e dei 5 elementi, sia al Tao di cui si parla nel Laozi o Daodejing (nei classici). Pang Ming stesso dice che sono solo modi diversi di nominare questa fonte incessante e quindi lo hunyuanqi è il Tao.
Il nostro piccolo io fa fatica ad evitare di essere catturato dai propri limiti personali, il qi ed il sangue di conseguenza diventano caotici e disturbati e possono involontariamente condurre alla sofferenza mentale ed alla sofferenza fisica, quindi alla malattia. Praticare il Qigong vuol quindi dire migliorare la conoscenza di questi cambiamenti della coscienza (quelli del piccolo io che fa normalmente fatica a evitare di essere catturato dai propri limiti personali), accrescere le facoltà di auto controllo della mente e permettere che emerga un generale approccio positivo. Ding Tian Li Di rompe il condizionamento di questo io e posiziona questo piccolo io al centro tra terra e cielo, questo ha lo scopo di accogliere maggiormente lo hunyuanqi tra cielo e terra oppure si può dire che può sciogliere una stretta nel cuore o una mente parziale condizionata. Tutto ciò produce disinteresse (nel senso di azione disinteressata), impassibilità e benevolenza. E’ come se nella mente ci fosse l’acqua di un lago limpido come se con le nuvole bianche e cielo blu ci si riflettesse nelle acque di questo lago; liberamente in pace con il cuore aperto e la mente stabile (queste sono tutte definizioni che scaturiscono dalla prima formula che è anche la più importante).

Con la mente unificata possono nascere dal profondo del cuore un sentimento di grande rispetto, come se si stesse attendendo di fare gli onori ad un ospite importante in modo sincero, rispettoso e senza timidezza (questa parte riguarda la formula Waijing neijing rispetto all’esterno e calma all’interno). Nel momento in cui c’è rispetto verso qualcosa o verso qualcuno, la mente automaticamente si quieta (si può provare a pensare che mentre si pratica ci sia qualcuno che dà particolarmente fiducia che pratica con voi, proprio accanto e notare come questo cambia la composizione del campo). Portare rispetto verso qualcuno crea le condizioni di un comportamento appropriato. La mente si polarizza, è più raccolta e quindi questo aiuta a portare una maggiore calma.
Il cuore limpido e chiaro rimane all’interno mentre l’atteggiamento di rispetto rimane all’esterno. Entrambi sono il prodotto delle due formule Waijing neijing e Xincheng maogong.

Spesso i praticanti di Qi gong fanno fatica ad eliminare i pensieri disturbanti e le paure dalla mente. Per alcuni è così difficile che più tentano di eliminare i pensieri disturbanti più questi sorgono numerosi e in questo modo la formula Yinian buqi diventa difficile da realizzare In realtà essa non vuole assolutamente dire che non sorge alcun pensiero, perché comunque già la formula in se stessa esprime un contenuto (se penso “non sorge alcun pensiero” sto già pensando a qualcosa) questa formula indica in realtà il raggiungimento di quello stato della coscienza in cui non esiste più separazione tra se stessi ed il mondo esterno, per accedere a questo stato il punto chiave è proprio far sciogliere il proprio piccolo io nello spazio tra cielo e terra. Dunque a questa formula non si accede tramite un atto volitivo della coscienza che elimina i pensieri, ma è l’osservazione della fusione nello spazio tra cielo e terra di questo io che diventa indistinto. Quindi è utile pensare ad uno sciogliere tutto il corpo, tutto il proprio io all’interno di questo spazio tra cielo e terra. Pang Ming durante la guida dice proprio di unire prima il pensiero al cielo e poi tutto se stesso al cielo. L’immagine di sciogliere se stessi dà una visione di insieme, la visione che tutto il corpo e tutta la mente si fondono e si perdono in questo spazio tra cielo e terra, non è solo il pensiero che “va”, “si trasferisce” nel cielo.
Questo io non deve essere pensato come qualcosa di concreto, ma come quello spazio indistinto tra cielo e terra che forma un intero; non è qualcosa che si può percepire con i sensi (si può percepire solo con la mente, che secondo la prospettiva buddista rappresenta il sesto senso). Questo piccolo io si fonde quindi, con il grande io della prima formula entra in Shenzhu Taikong.
Se in DingTian LiDi l’Io forma un intero con cielo e terra, con Shenzhu Taikong l’Io compie un ulteriore passo avanti e si fonde con questo stato libero e pieno di hunyuanqi. Nella prima formula avviene il primo passo di apertura e di accoglimento ma con Shenzhu Taikong si accede alla quiete. Lo stato di quiete è la caratteristica più importante di Qigong ed è anche la condizione preparatoria più importante per la pratica del Qigong. Con la reciproca penetrazione e il progresso graduale dell’attività cognitiva fra esterno e interno shen qi e xing (forma) si unificano in un intero. Durante questo stato lo shen pacifica la mente, il qi regola il proprio flusso e la forma ottiene il corretto rilassamento. Con l’unificazione di queste tre condizioni le attività vitali dell’uomo fanno sorgere uno stato pacificato ed equilibrato.
“Shenyi zhaoti” e “Zhoushen rongrong”: a questo punto lo shen assume tutto il controllo e procede dando maggior luce a quello stato precedente di comoda quiete. Osserva il corpo e lo porta in uno stato superiore, tutto si fonde in uno stato di felicità penetrando corpo e mente e si accede al cosiddetto “stato di Qigong”. Terminando le otto formule si può dire che metà del gong è stato compiuto.
E’ bene inoltre aggiungere che quando si pronunciano silenziosamente le formule bisogna fare attenzione a sperimentare ogni singolo suono. Ogni suono è utile al rilassamento. Questo non avviene a caso, ma come spiega Pang Ming i suoni possono condurre direttamente al rilassamento.
I suoni sono portatori di informazione sia per il loro contenuto, sia per il modo in cui si pronunciano, sia per le informazioni che contengono.
La guida di Pang Ming è utile perché queste informazioni hanno sia un contenuto semantico che sicuramente appartengono alla lingua che si usa, ma hanno anche una parte di informazione che è trans – culturale. E’ una qualità che non risiede nella “lingua” come idioma parlato.

I TRE METODI DI INSEGNAMENTO NEL ZHINENG QIGONG

(del Dr. Pang Ming, da Zhineng Movement Method, Popular Edition, 1995)



Nel Zhineng Qigong si combinano tre metodi di insegnamento: insegnare “per mezzo del cuore e della mente”, insegnare “attraverso la parola”, insegnare “attraverso il movimento”.

1. Insegnare per mezzo del cuore e della mente.
Nell'antichità, quando insegnanti con un alto livello di gongfu avevano allievi intelligenti e con un alto livello di salute, non avevano bisogno di parlare. Usavano solo la loro coscienza, e gli allievi capivano chiaramente gli insegnamenti. Si dice comunque che solo 1 allievo su 1.500 o 2.000 fosse in grado di imparare attraverso questo metodo.
Nel Zhineng Qigong insegnare per mezzo del cuore e della mente si attua organizzando il “campo” di qi. L'insegnante usa la sua mente per acquisire e muovere sia il Hunyuanqi della natura che il qi di ognuno dei partecipanti nel campo, unendoli e trasformandoli in un campo uniforme.
All'interno del campo sia l'insegnamento che le guarigioni sono molto facilitate. Si può dire che all'interno del campo l'insegnante, come un magnete, “magnetizza” i partecipanti come metalli. Si può quindi dire che l'organizzazione del campo è un modo che permette all'insegnante di aiutare gli studenti a progredire e acquisire gongfu.

2. Insegnare attraverso la parola.
Insegnare attraverso la parola significa parlare delle teorie del qigong. Nel Zhineng Qigong si sottolinea come le teorie e i metodi siano considerati ugualmente importanti. Nei corsi di 24 giorni dello Huaxia Zhineng Qigong Center si fanno 8-10 mezze giornate di teoria. Dedicandosi alla teoria gli insegnanti non solo aiutano gli studenti a comprendere i metodi, ma anche, cosa più importante, costruiscono una cosciente conoscenza del qigong, e questa coscienza giocherà un ruolo di guida nelle loro vite, rinforzando con la saggezza la loro pratica. Quando si conoscono maggiormente le teorie del qigong, il cervello ritiene meglio lo stato di qigong. Allora quando una persona pratica e vive la sua normale vita di tutti i giorni, può usare lo stato di qigong, sia coscientemente che in modo inconscio, per condurre la sua vita, lasciando che le sue attività, nei loro cambiamenti, seguano le leggi del qigong.
Questa comprensione è di cruciale importanza.
Il Zhineng Qigong sottolinea come le teorie siano i metodi, e i metodi siano le teorie. Teoria e pratica sono integrate, indivisibili. Più alto è il livello della pratica più importanza assume questo concetto.

3. Insegnare attraverso il movimento.
Insegnare attraverso il movimento significa dimostrare le posizioni e i movimenti. Anche solo seguendo le regole del corretto movimento durante la pratica, l'intero qi del corpo viene mobilizzato, e qi e sangue dei meridiani di tutto il corpo possono circolare bene.

Anticamente si diceva che “alle persone di intelligenza superiore” si insegnava per mezzo del cuore e della mente, “alle persone di intelligenza normale” si insegnava attraverso la parole, e che “alle persone di intelligenza debole” si insegnava attraverso il movimento. Ma la società si evolve, gli essere umani progrediscono in tutti gli aspetti della cultura. Anticamente le conoscenze scientifiche e culturali erano minime, il cervello delle persone non era sviluppato, le condizioni di vita erano difficili e la salute delle persone debole. Oggi “le persone con intelligenza debole” hanno la abilità necessaria per assorbire informazioni che prima erano appannaggio di “persone con intelligenza normale o con superiore”, quindi attraverso “la parola” o attraverso “il cuore e la mente”.
Ma ancora di più, insegnando con i tre metodi insieme, tutti possono trarne beneficio: persone di differenti livelli di salute fisica e mentale, quelli con capacità di apprendimento elevata e chi ha una capacità di apprendimento debole. Persino chi è capace di imparare solo attraverso uno dei tre metodi può trarne beneficio. Per esempio, pazienti paraplegici che non possono muoversi ma possono ascoltare le teorie, possono stare in una area di pratica dove è stato costituito un campo di qi e migliorare la loro salute.

Pang Ming - Il fondatore



Pang Ming nasce nel 1940. Già da bambino inizia la pratica del qigong e del taijiquan. Negli anni ha la possibilità di studiare con 19 grandi maestri di qigong e di ricevere un’educazione formale sia nella medicina tradizionale cinese che nella medicina allopatica occidentale.
Fra la fine degli anni ’70 e gli inizi elgi anni ’80 si fa promotore insieme ad altri di un rinnovamento e di una sistematizzazione dei qigong tradizionali. Fra le altre cose, il Prof. Pang Ming fu il primo a insegnare la tecnica del qi esterno e a teorizzare e poi ad applicare la teoria del campo di qi.
Fu inoltre il fondatore di quello che poi sarebbe stato definito il più grande ospedale del mondo senza medicine

Tajji

Zhineng qigong

Zhi significa "conoscere", "comprendere"; Neng significa "saper o poter fare". Zhi-neng Qi-gong significa quindi il Qi-gong che sviluppa e consente di usare le capacità e le facoltà della mente. Infatti alcuni lo chiamano Qi-gong della saggezza (wisdom qi-gong)
Il suo scopo è quello di armonizzare il praticante con l'ambiente che lo circonda tramite l'equilibrazione del proprio Qi con il Qi dell'universo. In particolare, il tipo di Qi con il quale il Zhi-neng lavora è lo Hun-yuan Qi. Lo hun-yuan qi si definisce con tre caratteristiche:
è il Qi originario, primordiale, dal quale tutta la materia si è formata, è quindi antecedente alla divisione della Natura in Yin e Yang;
è presente in ogni cosa, in tutto l'universo;
può essere mosso tramite la mente, con l'intenzione: chiunque concentrandosi può focalizzarlo in un punto qualsiasi dello spazio.
Con la pratica del Zhi-neng è possibile modificare la struttura subatomica di ogni cosa. Questa capacità è insita in ognuno di noi, con questo stile di qi-gong siamo solamente in grado di rendere più efficacie un tipo di operazione che già facciamo di continuo. Il desiderio, l'intenzione, è in grado di modificare l'ambientre che ci circonda, è solo questione di tempo e costanza, ma il risultato si ottiene.
Quindi il Zhi-neng Qi-gong è in grado di curare qualsiasi malattia, è sufficiente indirizzare la pratica verso il problema che vogliamo eliminare e la costanza nella pratica ci guarirà. La guarigione si ottiene con un automatico e in parte inconsapevole mutamento della struttura subatomica degli organi interessati. In maniera minore si modifica tutto il corpo, proprio perché l'obiettivo ultimo del zhi-neng è l'armonizzazione di tutto il nostro corpo con l'ambiente.
Il Zhi-neng Qi-gong può essere praticato da chiunque, indipendentemente dall'età o dallo stato di salute, l'importante è tenere presenti i seguenti principi:
costanza
corretta esecuzione dei movimenti
calma e rilassamento
concentrazione
La pratica individuale consente di affinare la propria capacità di gestire e condurre il Qi, la pratica in gruppo è però più potente, perché grazie all'unione dei campi energetici individuali permette di muovere un maggior quantitativo di energia (qi).
Pang He Ming [modifica]
Pang He Ming è laureato in medicina tradizionale cinese e medicina occidentale, per molti anni ha studiato varie forme di Qi-gong classico e Tai-ji Quan prima di codificare il Zhi-neng qi-gong. Alla fine degli anni settanta dichiarò completo il suo lavoro. Nel 1980 diffonde la prima parte degli esercizi, nel 1985 la seconda e nel 1991 la terza. Esistono sei livelli di Zhi-neng Qi-gong, ma solo i primi tre sono stati resi noti da Pang Ming in quanto si può accedere al successivo livello di pratica solo dopo aver perfettamente compreso gli esercizi del proprio livello.
Nel 1988 il gran maestro Pang He Ming fondò la Hua Xia Zhi-neng Qi-gong training centre, ossia un ospedale ove migliaia di persone venivano addestrate nella pratica del Zhi-neng per guarire dalle malattie senza medicine. Nel 2000 però la sede dovette chiudere a causa di problemi socio-politici legati alla setta Fa-lun gong. In dodici anni nella Hua Xia sono transitati più di tre milioni e mezzo di degenti trovando sollievo da più di 450 sindromi diverse e con una percentuale del 95% di miglioramento delle condizioni di salute. Pang Ming ha pubblicato più di una dozzina di libri (in cinese), ma nessuno di essi è mai stato tradotto in lingua straniera. Attualmente il gran maestro Pang He Ming si è ritirato dall'attività di insegnamento per dedicarsi nuovamente allo studio del Zhi-neng.
Il primo livello [modifica]
La pratica del primo livello di Zhi-neng qi-gong è composta dai seguenti esercizi:
la forma Peng qi guan din
la posizione statica di fusione dei tre cuori (San xin pin Zhan-zhuan)
le flessioni sulle gambe (dun qian fa)
zhen-qi
stiramento dell'energia (la-qi)
Dopo ogni movimento di raccolta dello hun-yuan qi si porta questo al dan tian inferiore.
Prima di iniziare ognuno di questi esercizi è bene prepararsi nel modo seguente:
1. rilassare ogni parte del corpo partendo dall'alto verso il basso
2. creare un campo energetico, al fine di fondersi il più possibile con lo Hun-yuan qi dell'universo. Per creare un campo energetico è sufficiente immaginare di ingrandirsi sempre di più, aumentando le proprie dimensioni sino a comprendere gradualmente tutto il cosmo.
3. indirizzare la pratica verso un obiettivo (es. guarire il cuore, oppure rafforzare i muscoli delle gambe, far crescere la pianta che ho accanto...)
I punti del corpo stimolati sono qui elencati dall'alto al basso:
BAI-HUI: sul piano sagittale mediale del corpo, si trova all'apice del capo sopra le orecchie;
YIN-TAN: a metà strada tra le sopracciglia;
YU-ZHEN: dietro il capo, opposto a YIN-TAN;
CHI-HU: sono due punti, sopra ogni capezzolo, immediatamente sotto la clavicola;
DA-BAO: sono due punti opposti (uno a sinistra l'altro a destra) all'altezza della parte finale dello sterno, sono situati sul piano frontale mediale del corpo;
MING-MEN: sulla colonna vertebrale, all'altezza dell'ombelico;
LAO-GUN: chiudendo ogni mano a pugno, è dove il medio tocca il palmo;
HUI-YIN: a metà strada tra l'ano e i genitali;
YUN-CHUAN: sulla pianta di ogni piede, a metà sulla linea che connette il terzo dito al tallone.

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