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10 aprile 2014

Uno Cookbook - Libro 100% vegan



Ricette 100% Veg, semplici e gustose che fanno bene a noi, agli animali e al nostro pianeta


Dall’omonimo blog rivelazione del 2012 UNO Cookbook è un ricettario gourmet fotografico a base di soli ingredienti di origine vegetale che seduce anche i palati più scettici.
UNO COOKBOOK è un ricettario gourmet, fotografico, di cucina 100% vegetale (vegan).Manuel Marcuccio presenta la sua cucina coloratissima che, partendo da un’idea di consumo etico e consapevole, non rinuncia al gusto e all’estetica del piatto
Dal tradizionale pranzo in famiglia “made in Italy”, alla cena etnica tra amici; dallo sfizioso aperitivo in terrazza, alla festa di compleanno per i più piccoli; dall’intimità di una cena romantica, alle bibite e piatti da portare con sé ad un picnic, fino alla coccola di una tisana calda e profumata, UNO Cookbook presenta 100 ricette 100% veg, semplici, per tutte le occasioni, ricche di consigli pratici e tutorial fotografici.
UNO Cookbook è un libro di ricette semplici, che prevedono solo ingredienti di stagione, e che ho voluto raccontare senza indicare un tempo di preparazione.
Far da mangiare dev’essere anche un’esperienza che va gustata e vorrei che questo ricettario ti accompagnasse nei momenti in cui decidi di cucinare per il piacere di farlo così come decidi di guardare un film, ascoltare musica, andare a fare una passeggiata.
• 11 capitoli, 11 menu per ogni occasione: in ogni capitolo un menu completo per tutte le occasioni.
  • Completamente a colori
  • Tutte le ricette spiegate passo passo con fotografie degli ingredienti e dei passaggi di lavorazione
  • Ricette nuove e originali 100% Vegan
UNO Cookbook è un libro fatto in casa. 

alcune ricette:



ANTEPRIMA

Ci sono alcune cose che ti indicano che non sei più solamente diventato grande, ma sei diventato adulto:
  • trovare qualche pelo bianco nella barba, perché di capelli ormai non ne trovi più,
  • sentirsi dare del “lei” dagli adolescenti brufolosi con i baffi di velluto e la voce in transizione,
  • ricevere un’ingiunzione da Equitalia per non aver pagato il canone tv,
  • avere in carico l’organizzazione del pranzo di Natale in famiglia.
Quest’ultima, forse, te la sei meritata non solo per l’età, ma anche per la pesantezza che hai dimostrato nel commentare negativamente e con piglio da nutrizionista esperto ogni tentativo amorevole di una mamma italiana che ha tradotto il suo affetto in opulenza culinaria regionale... Perché è così che funziona, da Trieste in giù!
Ho affrontato interi menu senza via di scampo, riducendo il ricco pranzo delle feste a uno snack dietetico di mezza estate.
Se per tutti c’era un antipasto di crostini con salse, funghi e carni, per me solo la classica piadina romagnola tagliata a triangoli, vuota.
“L’hai fatta tu mamma?” “No, quelle le ho comprate dal piadinaro del chiosco vicino allo stadio, lì sono buonissime!”. Significa che sono preparate con lo strutto, passo.
“Li vuoi un po’ di passatelli in brodo? Il brodo l’ho filtrato finissimo non c’è nemmeno un pezzettino di carne.” Sguardo di mia sorella che significa “Non ce la può fare”, sguardo di Tom che significa “Non cominciare a fare storie, non mangiarli e stop!”.
Sorrido e passo.
Un primo in brodo e poi un primo asciutto.
“Tortelli di erbette al burro e salvia ma per te li condisco con l’olio extra vergine di oliva.” “Grazie mamma, ma sono un po’ giallini, hai fatto la pasta all’uovo?” “Certo, oh adesso non fare delle storie, ce ne sono pochissime di uova: in un piatto di pasta non ce ne sarà nemmeno mezzo!”.
Il tovagliolo di mia sorella cade casualmente sotto il tavolo così da potersi chinare per raccoglierlo ridendo di gusto senza essere vista. Tom ha le gote rosse, vorrebbe condividere questo momento con mia sorella, sotto il tavolo, ma decide di sorridere a me e poggiare la sua mano sulla mia spalla, in modo rassicurante ma anche autoritario, così come si blocca la vibrazione di un cellulare che ti sveglia per errore alle sei del mattino di sabato.
Il secondo.
Uno solo? No, almeno tre tipi di carne diversa: arrostita, ripiena, condita, di cui non ricordo nemmeno la qualità.
A questo punto ho bisogno di un mantra: a memoria conosco solo Lokah Samastah Sukino Bavantu, ma per calmarmi mi è utile anche ripetere ad libitum “volevo i vol au vent” o semplicemente “Anna Magnani Anna Magnani Anna Magnani”, sarà che quel “magna” che ritorna mi dà sicurezza anche se non mi sazia.
Poi, arrivando dalla cucina e rivolgendosi ai nipotini per non vedere la mia death-face: “E tutto questo è per lo zio: carciofi arrosto gratinati e una bella ciotola di verdure fresche per il pinzimonio.”

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