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23 marzo 2011

Zhineng Qigong - Manuale completo di teoria e pratica di Qigong

Zhineng Qigong - Manuale completo di teoria e pratica di Qigong
 di Vito Marino, Ramon Testa









Gli obiettivi della presente opera sono quelli di fornire al lettore e al praticante di Qigong le conoscenze basilari teoriche su questo metodo di evoluzione personale, di introdurre alla corretta conoscenza del Zhineng Qigong, e di servire da guida a chi intraprendesse lo studio per "Operatore Qigong".

Il Qigong è praticato, con nomi diversi, in Cina da migliaia di anni, allo scopo di prevenire e curare le malattie, per migliorare e rendere la vita quotidiana più piena e soddisfacente, per migliorare le performance fisiche e psichiche. Il Qigong è profondamente diverso dalle altre arti della salute, della cultura fisica, e dagli sport.
Nel Qigong l’attenzione è posta all’interno del corpo e all’ambiente esterno, e non vi è alcuno spirito competitivo. Il Qigong migliora la coordinazione e scioltezza, affina la coscienza, regola la respirazione, coltiva la "virtù" ("de").
Tra le centinaia, o più verosimilmente migliaia, di stili di Qigong, il Zhineng Qigong è uno dei più efficaci nel migliorare la salute e, secondo le teorie tradizionali, nel nutrire l’essere umano di energia vitale dall’ambiente.
Il Zhineng Qigong (Qigong della Coltivazione dell’Intelligenza, o Saggezza), è stato creato e diffuso a partire dal 1980 dal Prof. Pang Ming, uno dei grandi Maestri cinesi di Qigong dell’epoca moderna, esperto di Medicina Cinese e medico anche di formazione occidentale.
Il libro è diviso in due parti. Nella prima parte si definisce il concetto di Qigong, la sua differenza con altri tipi di esercizi fisici, se ne classificano i vari tipi, si parla della sua storia, dei requisiti per la pratica, dei benefici che apporta alla salute, si esaminano i possibili effetti indesiderati legati alla sua pratica, si affronta lo studio dei rapporti tra il Qigong e la Medicina Cinese.
La seconda parte è dedicata al Zhineng Qigong. Qui sono descritti nel dettaglio i movimenti dei principali esercizi afferenti al primo livello di pratica, senza tralasciare brevi ma completi riferimenti alla teoria del Zhineng Qigong.

04 marzo 2011

FONDAMENTI ESSENZIALI PER UNA CORRETTA PRATICA

LE DISPOSIZIONI D'ANIMO NECESSARIE PER UNA CORRETTA PRATICA.


FIDUCIA

La prima cosa essenziale è avere fiducia. La fiducia deriva dalla conoscenza del Qi Gong:
soltanto se si ha una certa conoscenza del Qi Gong si arriverà anche a credere in esso.
Se non credi è inutile praticare.
La fiducia è fiducia in sé stessi; nel poter credere che si riuscirà ad arrivare a certi stadi. Naturalmente bisogna fare attenzione ad alcuni aspetti.
Il primo è che bisogna essere risoluti. Se si decide di avere fiducia bisogna prendere delle decisioni ferme, stabili: se c'è fiducia ma non risolutezza si perde il tempo giusto per praticare. Se invece si ha fiducia ad intermittenza è come non averla affatto. Se arrivati a metà strada ci si ferma, è come se non si avesse mai fatto nulla.
Quindi il primo requisito per praticare il "GONG", è avere una vera fiducia: solo così si potrà avere successo.

SINCERITA'

Il cuore sincero deriva dal rispetto profondo: bisogna avere rispetto reciproco, conoscenza reciproca e di conseguenza si può manifestare la sincerità del cuore. Il Qi Gong è una grande ed importante impresa che riguarda la nostra stessa esistenza.
Se nella nostra pratica non abbiamo cuore ed intenzioni sincere, non otterremo mai i veri metodi ed i veri segreti.
Per esempio se qualcuno di voi è superbo e presuntuoso e crede di aver capito tutto del Qi Gong, ad una persona del genere un vero maestro non dirà più niente. Il che vuol dire che nella nostra pratica del Qi Gong, se non saremo veramente sinceri, se non riusciremo a concentrarci con mente univoca, allora il nostro pensiero non sarà mai in quiete, il nostro Qi non scenderà (nel DanTian) e quindi sarà molto difficile ottenere dei risultati.
Se andremo a cercare l'insegnamento con il cuore puro ed intenzioni veramente sincere, solo allora il nostro sarà un intento positivo; potrà essere inglobato in una cosa molto preziosa (allude alla 'luce dello spirito' sopra la testa) e solo così riusciremo ad ottenere il vero insegnamento e vedremo molto rapidamente dei risultati.

UMILTA'

Il terzo punto è l'umiltà che significa sapere che non si finisce mai di imparare, che non si sa mai abbastanza; le cose che non capiamo dobbiamo studiarle per comprenderle a fondo.
Ciò vale soprattutto dal punto di vista del metodo, della pratica: se non prendete coscienza di ogni singolo passo, continuerete a girare a vuoto. Quindi dobbiamo chiedere molto umilmente aiuto alle altre persone e riconoscere anche i punti validi della loro pratica.
Solo in questo modo si vedranno chiaramente le proprie manchevolezze e sicuramente si potrà progredire.

COSTANZA

Il quarto punto, la costanza, dipende da una decisione volontaria. Ci sono persone che hanno un grande desiderio e praticano magari per dieci anni, altre che non l'hanno così forte e praticano per poco tempo. Alcuni per esempio praticano solo per curarsi una malattia: una volta guariti non praticano più.

Quello che intendiamo per praticare Qi Gong è coltivare il Tao, la legge del mondo naturale, e la base di questa pratica è una vita intera; per tanti anni che si hanno da vivere, tanti anni si pratica. La nostra vita è preziosa e se vogliamo allungarla, vivere a lungo, dobbiamo avere costanza prolungata nel tempo.
Naturalmente la pratica del Qi Gong non è una cosa semplice, bisogna "battere il ferro cento volte e scaldarlo mille volte per forgiarlo"; solo così si potranno ottenere risultati. Ci sono quindi momenti duri, momenti in cui si soffre. In un anno ci sono quattro stagioni, in inverno fa molto freddo e in estate fa molto caldo: se riuscite a praticare il Gong in tutte queste condizioni, potete adattarvi a qualsiasi situazione, a qualsiasi clima.
Il fatto di riuscire ad adattarsi ai cambiamenti climatici della natura vuole dire avere già fatto un passo per portare il proprio corpo a muoversi all'unisono con la natura.
Dobbiamo allenarci fino ad avere un corpo "forte come l'acciaio ed incorruttibile come l'oro".
Non si può fare questo se non c'è costanza. Se per esempio è domenica, fa caldo e preferiamo riposare, allora si perde tutto.
Le persone che praticano veramente il Qi Gong lo fanno sempre, seduti, sdraiati, in piedi, camminando. Cioè continuamente coltivano, allevano il proprio Zhen Qi.
La vera costanza è ininterrotta! Sappiamo che secondo le divisioni cinesi in un giorno ci sono 12 periodi e noi dobbiamo fare la pratica durante tutti questi 12 cicli.
Naturalmente attraverso questo lavoro continuo possiamo ottenere una vita più lunga. Lao Zi diceva: "Lo Shen antico non muore mai", cioè il nostro Shen non muore. Il nostro corpo deve finire, morire. Quando saremo arrivati ad un certo stadio del nostro lavoro, potremo anche fare a meno del corpo. Questo è un altro aspetto della teoria Taoista. Quando arriveremo al punto in cui faremo a meno del nostro corpo, saremo entrati in un altro mondo in cui potremo fare a meno di qualsiasi cosa. Naturalmente anche le persone che praticano Qi Gong devono morire. Però se riusciremo a fare in modo che la nostra vita abbia un senso e abbia buoni risultati in tutti i campi, sulla vita, sul lavoro, quando sarà il momento ce ne andremo in maniera molto naturale e tranquilla, senza sofferenza.
Inutile dire che questa è una delle più grandi fortune della vita.

COMPRENSIONE E RICERCA DELLA VERITA'

Il quinto punto:
Dobbiamo voler capire perché si possono, per esempio, curare le malattie, allungare la vita ecc. Tale attitudine alla conoscenza e alla verità è un qualche cosa che si sviluppa sulla base di un concetto, che attraverso il tempo viene indagato e gradualmente padroneggiato. Solo in questo modo dalla base della teoria si arriverà alla vera padronanza e solo allora si chiariranno veramente le ragioni ed i principi della pratica del Qi Gong. Tali conoscenze sono illimitate, inesauribili. Approfondendo un concetto dopo l'altro forse si riuscirà a comprendere alcune leggi della natura. Naturalmente ciò comporta anche grandi vantaggi per la nostra attività lavorativa.
Perciò bisogna praticare bene, non si arriva mai in fondo, però dobbiamo avere costantemente davanti a noi, un obiettivo da raggiungere.
Nella società occidentale però le persone come noidevono lavorare e praticare al tempo stesso, quindi è ancora più difficile.
Perciò il metodo della pratica deve essere preciso e rapido per poter avere un risultato. Naturalmente se il tempo è poco l'allenamento deve essere veloce: bisogna ottenere tranquillità del pensiero,qualcosa in poco tempo e questo non è facile.
Per questo dico: "cominciamo a partire dalla tranquillità del pensiero, e poi, passo per passo, facciamo questo percorso. Soprattutto non avere fretta, perché la pratica del Qi Gong non è unapratica che si concilia con l'impazienza.

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