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20 aprile 2010

zhan zhuang (approfondimenti)

Per i Cinesi, la posizione eretta è, fra tutte, la più importante perché è quella che consente di connettersi, sia mentalmente che fisicamente, in basso con la terra/mondo materiale e in alto con il cielo/mondo spirituale.
L’essere umano entra energeticamente in relazione, che ne sia consapevole o no, sia con la terra, attraverso i piedi ben piantati nel suolo, sia con il cielo che lo sovrasta, attraverso il vertice del capo orientato verso l’alto. È questa la premessa di una presa di responsabilità di se stessi, in qualità di esseri umani, potenzialmente destinati a trasformarsi da esseri terreni a esseri divini pienamente realizzati. Se la posizione eretta è tenuta correttamente l’energia vitale scorre liberamente dappertutto e, di conseguenza, anche la circolazione del sangue è buona: si creano in questo modo le premesse per una condizione di pieno benessere psicofisico. 

La pratica nello zhan zhuang "posizione eretta come un palo"

Esaminiamo come tenere correttamente questa postura senza sforzo. Il fondamento dello stare "in piedi, eretti come un palo" sta nel lasciare che il peso del corpo gravi in basso sugli arti inferiori e che, attraverso i piedi, si scarichi sulla terra.
I piedi sono tra loro paralleli separati da una distanza pari alla larghezza delle spalle e le caviglie flesse quanto basta per permettere al peso del corpo di distribuirsi su tutta la lunghezza e la larghezza dei piedi. Il peso del corpo nel suo insieme, è bilanciato sui due piedi.
Risalendo verso l’alto, le ginocchia saranno tenute morbide, “piegate e non piegate” e in ogni caso la perpendicolare che scende dal ginocchio in giù non deve cadere mai oltre la punta dei piedi. La distanza tra le ginocchia è determinata da un pallone immaginario, trattenuto senza sforzo: le ginocchia sono allineate con gli alluci; le anche sono morbide e l’estremità del coccige è rivolta in basso. Il baricentro del corpo cade tra i due piedi.
Ritrarre leggermente verso l’interno, subito sopra il pube, il basso ventre e ruotare il coccige in basso e in avanti.
È importante imparare a rilassare l’area inguinale, l’articolazione delle anche e la regione sacro-iliaca. Solo su questa base la regione lombare può distendersi, rimanendo tonica ed elastica al tempo stesso. Il tronco è tenuto eretto con le vertebre allineate una sull’altra, lungo un asse che unisce il punto Baihui (Du20), situato sulla sommità del capo, con Huiyin (Ren1) in basso, punto localizzato al centro del perineo (pavimento pelvico), passando per il centro di gravità del corpo (situato sotto l’ombelico e davanti alla terza vertebra sacrale), e terminante nel centro della base di appoggio, ovvero esattamente tra i due piedi.
L' asse portante del corpo passa per il centro di gravità.
La parte anteriore del corpo è rilassata e morbida a livello addominale, mentre il petto rientra leggermente a livello dello sterno, permettendo alle spalle di arrotondarsi e alle scapole di abbassarsi. In tal modo i muscoli di collo e spalle si rilassano e le braccia pendono morbide ai lati del corpo, mantenendo l’ascella vuota. La testa, sorretta dalle vertebre cervicali, punta verso il cielo, come tirata su da un filo immaginario che collega idealmente il vertice del capo (a livello del punto Baihui) con il soffitto. Le mani sono rilassate e morbide e le dita, leggermente distanziate tra di loro, puntano verso il suolo.
Alla base della pratica del qigong ci sono le cosiddette tre regolazioni di corpo, cuore/mente e respiro. Per regolazione s’intende la creazione creare a livello fisico, psico - spirituale e respiratorio delle condizioni adatte a favorire il fluire quieto e abbondante dell’energia nel praticante.
Le tre regolazioni, distinte sul piano teorico, sono nella pratica strettamente connesse, in quanto l’una favorisce l’accadere dell’altra.
Assumendo e tenendo la posizione zhan zhuang, attraverso l’aggiustamento posturale, si libera il corpo dalle tensioni muscolari e al tempo stesso si creano le condizioni favorenti del rilassamento fisico e mentale; entrambe queste condizioni agevolano la circolazione dell’energia e del sangue nei "meridiani principali" e in quelli "straordinari". Per quanto riguarda il cuore/mente, vale a dire l’aspetto psico-spirituale, il praticante porta l’energia degli organi di senso e tutta la propria consapevolezza verso l’interno al fine di rallentare l’attività mentale e raggiungere lo stato di quiete dello spirito. Ultima, ma non meno importante, è la regolazione del respiro, che segue naturalmente al conseguimento della calma della mente; essa si manifesta nella comparsa di un respiro lento, sottile, lungo e profondo. Solo la stretta combinazione e coordinazione delle tre regolazioni crea le basi di una pratica di qigong feconda e benefica. La posizione zhan zhuang è utilizzata, oltre che per la regolazione psicofisica, come posizione di partenza di molte forme di qigong e del taiji quan; in tal caso è detta qi shi "posizione d’inizio". Nella pratica delle arti marziali, a partire dalla posizione zhan zhuang, si piegano un po’ di più le anche e le ginocchia, come a sedere su uno sgabello immaginario, di diversa altezza a seconda delle capacità del praticante; questa variante è detta mabu zhan zhuang, espressione tradotta con "posizione del cavaliere".
Altre volte si ricorre alla posizione zhan zhuang per coltivare la propria energia, accrescerla e purificarla. Diventa in tal caso una pratica meditativa, che, oltre a rafforzare il corpo e abbassare la pressione arteriosa, accresce la propria capacità di rimanere presente agli eventi del proprio mondo interiore. Qui di seguito descriviamo la meditazione statica in posizione eretta, nota come "in piedi come un albero".

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